Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

PALERMO – Arrestato per peculato e falso Luca Nivarra, professore ordinario di diritto privato all'università di Palermo. In manette anche l'avvocato Fabrizio Morabito. Entrambi adesso si trovano ai domiciliari. Nell'operazione i finanzieri hanno anche sequestrato beni per 160.000 euro. Nivarra, ex presidente dell’Accademia di Belle arti di Palermo coinvolto anche nel caso Saguto, è accusato di truffa e falso in concorso con l’amministratore giudiziario Walter Virga, che sulla carta lo avrebbe incaricato di svolgere una serie di consulenze legali per la gestione del patrimonio Rappa.

L'indagine è scaturita dagli esiti di una consulenza tecnica d'ufficio nell'ambito di un procedimento promosso dagli eredi di una persona morta nel 2004. Dopo il decesso il Tribunale di Palermo aveva nominato Nivarra amministratore provvisorio di un ingente patrimonio immobiliare che il defunto, con testamento pubblico, aveva destinato alla costituzione di una fondazione a suo nome. Nell'espletamento del suo incarico, il docente è stato coadiuvato e successivamente (nel marzo 2014) sostituito dall'avvocato Morabito. A settembre 2014 il Tribunale civile di Palermo ha annullato il testamento pubblico per incapacità di intendere e di volere del testatore, disponendo la devoluzione del patrimonio ai legittimi eredi.

Dalle indagini, scrive il "Giornale di Sicilia" è emerso che Nivarra e Morabito, in relazione al loro incarico di amministratori giudiziari dei beni facenti parte dell'eredità e quindi pubblici ufficiali, si sono appropriati di consistenti somme di denaro derivanti dagli incassi dei canoni di locazione degli immobili dell'amministrazione provvisoria, di cui avevano la disponibilità. Nivarra, nel corso degli anni, ha presentato al Tribunale di Palermo delle relazioni false, con informazioni e dati finanziari relativi alla gestione provvisoria dei beni del defunto non corrispondenti alla realtà, in modo tale da occultare l'ammontare degli importi indebitamente sottratti.

Morabito ha cercato di giustificare gli ammanchi di denaro rilevati dalla consulenza tecnica d'ufficio disposta dal Tribunale di Palermo, sovrastimando l'entità di alcuni crediti vantati dall'amministrazione provvisoria nei confronti di inquilini morosi. Nel 2016 Morabito ha restituito agli eredi del defunto denaro e titoli per oltre 67.000 euro, ritrovati "casualmente", a suo dire, all'interno di "16 buste" scoperte tra la documentazione relativa alla gestione provvisoria.