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Sono partiti da Roma con un pulmino e sono quattro uomini e una donna, che hanno deciso di portare medicine, cibo e giocattoli e tanto amore e speranza a coloro che hanno smesso di ridere da tempo.

Sono gli immigrati del canale di Sicilia, che ogni anno da almeno un decennio, sbarcano sulle coste siciliane in massa.  Solo nel 2014 già da Marzo, la Sicilia, con Lampedusa e ancora Ragusa, Porto Empedocle e quasi tutti i porti del sud dell’Isola ha visto lo sbarco di immigrati in massa.

Persone che cercano con tutte le loro forze, con tutti i loro averi, di dimenticarsi di un passato che sembra distruggergli la vita, quella delle loro mamme, dei loro figli.

Così salpano nella speranza che, al di là oltre il canale della Sicilia, in qualche modo le cose possano cambiare. Lo fanno per la loro vita, per quella dei loro cari.

Ignari e increduli, delle difficoltà raccontate già dai loro amici, da quelli che il viaggio della speranza lo hanno già fatto. Ignari che i loro amici sono già morti o che, chi è riuscito a raggiungere la Sicilia, non ha un lavoro e vive nella miseria.

Così la “Scuola di Pace” da Roma sono diretti a Catania presso la stazione centrale a ridosso di un giardinetto e lì, accoglieranno tutte le persone in difficoltà: siriani, somali, eritrei, pachistani, ghanesi.

Recarsi in Sicilia, non solo per l’estate, per il mare o per le vacanze.

La Sicilia ha bisogno di persone pronte a regalare sorrisi e amore. D'altronde loro vogliono solo raggiungere la città di Milano e andare ancora alla volta dei paesi nordici, come la Germania, la Svezia, l’Olanda.