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Meglio pensarci due volte prima di offendere su Facebook qualcuno su Facebook. L'argomento, sempre di grande attualità, è tornato alla ribalta in seguito ad una vicenda di diffamazione aggravata ai danni dell'attuale presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca: nel dettaglio, la Cassazione ha evidenziato che "la diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l'uso della bacheca 'Facebook' integra un'ipotesi di diffamazione aggravata, poiché la diffusione di un messaggio con le modalità consentite dall'utilizzo di una bacheca Facebook ha potenzialmente la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone".

La carica diffamatoria aggravata è dovuta anche al fatto che "per comune esperienza, bacheche di tale natura – ha scritto la Suprema Corte – racchiudono un numero apprezzabile di persone, sia perchè l'utilizzo di Facebook integra una delle modalità attraverso le quali gruppi di soggetti socializzano le rispettive esperienze di vita, valorizzando in primo luogo il rapporto interpersonale che, proprio per il mezzo utilizzato, assume il profilo del rapporto interpersonale allargato ad un gruppo indeterminato di aderenti al fine di una costante socializzazione".

Così è stata resa definitiva la condanna a 1.500 euro di multa per diffamazione aggravata ai danni di Rocca, nei confronti di un ex dipendente della Croce Rossa Italiana che lo aveva pesantemente offeso, utilizzando anche delle foto.