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PALERMO – Emergono nuovi dettagli in merito alla vicenda che vede protagonista un insegnante di religione palermitano di 47 anni, agli arresti domiciliari per atti sessuali con un'alunna minorenne. In un articolo di Repubblica sono state riportate le dichiarazioni della ragazzina, che ha quattordici anni: «Lo sapete anche voi perché sono qui – dice ai poliziotti della squadra mobile che l'ascoltano per la prima volta – sono innamorata di una persona più grande di me».

La giovane ha spiegato agli agenti: «Non c'è un giorno in cui ho deciso di essere innamorata di lui. Considero il momento in cui abbiamo iniziato a stare insieme dalla data del primo bacio». La data in questione è il 4 settembre del 2015: «Questa storia mi rende felice», ha detto la ragazza. All'inizio del gennaio scorso, la relazione sarebbe diventata evidente e la quattordicenne avrebbe rivelato tutto alla madre: «Mi diceva che si sarebbero sposati non appena fosse divenuta maggiorenne», dichiara la madre a verbale.

La ragazza ha difeso l'insegnante 47enne: «Non mi ha mai chiesto nulla che potesse andare oltre, intendo oltre il bacio». Nell'ordinanza del giudice si legge: «L'indagato ha alquanto scorrettamente posto in essere una serie di condotte integranti un vero e proprio corteggiamento della piccola, con messaggi, attenzioni, confidenze improprie, tutto in aperto e frontale contrasto con i suoi doveri di insegnante di religione e in definitiva di adulto responsabile dell'educazione della minore a lui affidata». All'insegnante viene contestata l'accusa di atti sessuali con minorenne, ipotesi aggravata dall'aver avuto la ragazza in affidamento per "ragioni di istruzione". L'inchiesta non può certo considerarsi chiusa e la Squadra Mobile sta cercando altri riscontri.