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auto bluCari lettori ricordate il termine spending review tanto utilizzato nello scorso governo? Se ben ricordiamo era stata stabilita una diminuzione del 50% sulle spese fatte nell'anno precedente per gestire le famose auto blu (manutenzione, noleggio, buoni taxi etc).

Ma è di ieri la notizia che la commissione Bilancio e Affari costituzionali della Camera, dell'attuale governo, con un emendamento al "decreto del Fare" di Letta cambia le carte in gioco e, udite udite, stabilisce che la spending review non riguarda le auto blu delle società gestite dallo Stato.

La scappatoia?
E' presto detto. La norma "si interpreta nel senso che le previsioni e i termini previsti non si applicano alle società quotate e alle loro controllate".

 

E' un lusso che in tempi brutti come questi non ci possiamo permettere. Eppure il “decreto del fare peggio” di Letta e compagni di destra e sinistra sembra fregarsene ancora una volta del sentimento popolare. Un'altra porta sbattuta in faccia al buon senso e alle necessità.

Infatti secondo una indagine realizzata lo scorso anno le auto blu costerebbero allo stato circa un miliardino all'anno. Ci sono in tutta Italia 626 mila auto blu (cifra non precisa), di cui una buona fetta sono di lusso. Tanto per fare un confronto gli Stati Uniti d’America ne hanno appena 72.000 e la loro popolazione è 5 volte abbondanti quella italiana.

 

Secondo i dati del censimento solo in Sicilia (alle dipendenze della regione) circolerebbero 763 auto blu, ma ci sarebbero altre 2.217 vetture di servizio da tenere in conto. Si tratta di un record se confrontiamo queste cifre con quelle di altre regioni. Ne possediamo ben 216 in più della Campania, che conquista la seconda posizione.

 

I dati sono estrapolati dal Censimento delle auto pubbliche, realizzato da Formez su incarico del ministero per la Pubblica Amministrazione.

Ma se dovessimo mettere nel computo tutto il parco auto, regionale, provinciale e comunale, chissà a che cifra arriveremmo.