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'Sei la mia vita, 23/09/2015' e un cuore rosso: la foto che vedete sta rapidamente facendo il giro del web, accompagnata da commenti carichi di indignazione. La scritta ha fatto capolino proprio sotto lo slogan 'No Mafia' scritto sul muro del casolare dal quale, il 23 maggio del 1992, Giovanni Brusca azionò il telecomando che fece saltare in aria il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Chiunque abbia pensato di scrivere quelle parole proprio sotto uno dei simboli della lotta alla mafia, ha sicuramente agito con superficialità. La condanna è arrivata in modo unanime: nessuno dei tanti commenti comparsi su Facebook giustifica l'atto, giudicato vergognoso e irrispettoso.