Un centinaio di anni dopo, per ricordare l'ingresso dell'imperatore a Palermo in piazza Bologni fu eretta una statua in suo onore.
Ho letto che l'imperatore viene reffigurato con la mano destra abbassata e con le dita aperte per indicare che giurava obbedienza al Regno di Sicilia.
La mano abbassata, come per indicare l'altezza di qualcosa, ha destato parecchie fantasie, come ad esempio: a Palermo il foraggio è alto così, a Palermo per vivere bene bisognerebbe avere un sacco di denari alto così, oppure, a Palermo l'immondizia è alta così
Quella che vi andrò a raccontare è un'altra interpretazione della mano aperta, cioè tutti i cinque giudici infedeli dovranno essere scorticati vivi.
Lo so, non è molto carino da parte sua arrivare ed uccidere cinque giudici per farne rivestimento delle sedie del tribunale, ma la leggenda ci dice proprio questo
Un ragazzino rimase orfano di padre e madre e tutti i beni furono affidati ad un tutore che amministrava a suo piacimento i beni del ragazzo e rubava senza pudore.
Il ragazzo si affidò ai giudici di Palermo, ma, corrotti dal tutore, non gli diedero corda.
A quel punto, sapendo che Carlo V si trovava in Sicilia, il ragazzo chiese udienza all'imperatore al quale raccontò la propria storia.
Carlo V si travestì da abate, venne a Palermo e seguì la causa d'appello tra il giovane e il tutore.
Quando i giudici corrotti stavano per dare causa vinta al tutore, l'imperatore si alzò dalla sedia, si fece riconoscere e fece vincere il ragazzo costringendo l'uomo a restituire tutti i beni.
I giudici, invece, li fece scorticare vivi e con la loro pelle ci fece rivestire cinque sedie del tribunale di Palermo. Questo per fare capire a tutti che fine avrebbero fatto i giudici che lavoravano male.
E' vero che carlo V quando venne in Sicilia volle sapere come lavoravano i magistrati ma non fece scorticare mai nessuno.
Se proprio devo essere sincera, non dico una scorticata, ma una bella "fracchiata" di legnate io l'avrei data a chi amministrava e continua ad amministrare male la nostra isola.
Di Alessandra Cancarè