CASTELBUONO – Tradizione, identità, formazione e impresa: sono le parole chiave della quinta edizione della Festa delle Rose, l’evento che ogni anno il maestro pasticcere Nicola Fiasconaro organizza nella tenuta di famiglia a Castelbuono, nel cuore del Parco delle Madonie.
Quello che poteva sembrare un semplice omaggio alla pasticceria e ai profumi della rosa è oggi un vero e proprio format culturale e produttivo che fa dialogare agricoltura, scuola, artigianato e territorio, trasformando una giornata di festa in un laboratorio di sviluppo locale e innovazione sociale.
Una festa che fa rete
L’evento – tenutosi come da tradizione il 28 maggio – ha coinvolto centinaia di partecipanti tra studenti, artigiani, artisti, operatori culturali e rappresentanti delle istituzioni. Un pubblico variegato, locale ma anche nazionale e internazionale, per un appuntamento che ogni anno si arricchisce di nuove collaborazioni e contenuti.
«La Festa delle Rose è un tributo alla mia terra – ha spiegato Nicola Fiasconaro –. Un modo per costruire legami, trasmettere valori e rafforzare il senso di appartenenza. Lo facciamo attraverso quello che sappiamo fare meglio: lavorare con le mani, con la testa e con il cuore».
Scuole protagoniste: tra api, rose e vitigni antichi
Uno dei punti di forza della manifestazione è il coinvolgimento diretto delle scuole. Dalle primarie di Castelbuono all’Istituto Agrario “Failla Tedaldi”, fino al Liceo Artistico di Cefalù, centinaia di ragazzi hanno preso parte a esperienze sul campo: laboratori di caseificazione, distillazione dell’acqua di rose, osservazione delle api, creazione di erbari e perfino attività artistiche en plein air ispirate al paesaggio madonita.
In collaborazione con l’Università di Palermo, è stato presentato anche il vigneto della Tenuta Fiasconaro, coltivato con varietà antiche locali. Un progetto che mette insieme conservazione della biodiversità, ricerca scientifica e cultura del territorio.
Un esempio per tutta la Sicilia
Oltre l’aspetto esperienziale, la Festa delle Rose porta con sé un messaggio chiaro: si può fare impresa puntando su ciò che si ha intorno. La famiglia Fiasconaro dimostra come la pasticceria possa diventare un mezzo per attivare economie locali, custodire il patrimonio culturale e generare nuove opportunità per i giovani.
Un evento che, senza clamore, mette in circolo idee, competenze e relazioni. E che dimostra come la Sicilia, partendo dalle sue comunità più piccole, possa costruire modelli sostenibili e replicabili, fondati sulla qualità e sull’identità.
Cultura e gusto per chiudere
La giornata si è chiusa, come da tradizione, con una degustazione a tema: un momento conviviale ma anche narrativo, dove il gusto diventa veicolo di memoria e innovazione. Ogni anno, la formula cambia e si rinnova, grazie alla rete sempre più ampia di scuole, artisti e produttori coinvolti.
A Castelbuono, tra le rose e i profumi delle Madonie, è andata in scena una festa che è molto più di una festa: è un progetto che guarda al futuro partendo dalle radici. E che parla a tutta la Sicilia.
Foto: Madonie Press.