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PALERMO – Giuseppe Pecoraro resta in carcere. Per il benzinaio accusato di aver bruciato vivo Marcello Cimino, l'ex idraulico 45enne che viveva come un clochard nella missione dei padri Cappuccini, non ci sono misure alternative alla detenzione. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari Walter Turturici.

Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, Pecoraro aveva ammesso di aver ucciso Cimino per gelosia. I difensori, gli avvocati Carolina Varchi e Brigida Alaimo, avevano chiesto il ricovero in una struttura ospedaliera attrezzata per i disturbi mentali. Il gip adesso ha sciolto la riserva e respinto l'istanza. Pecoraro resta quindi al Pagliarelli nonostante si sia detto "dispiaciuto e pentito" per il suo gesto.

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