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Un’accusa, facendo nomi e cognomi, senza peli sulla lingua all’intero sistema del mondo dello spettacolo teatrale e cinematografico a Palermo e in Sicilia: un po’ casta, un po’ sistema di amicizia e un po’ piccola mafia.

 

È un “J’accuse” a viva voce vero e proprio quello dell’attore, musicista e performer Cocò Gulotta, al centro del confronto nella quarta puntata di “Egoriferiti”, la conversazione tra un ospite e le sue due coscienze – rappresentate dal regista Giuseppe Cardinale e dal giornalista Vassily Sortino – alla ricerca del punto più sincero e allo stesso tempo debole del proprio essere, disponibile in streaming in versione audio-video nelle principali piattaforme online, tutti i giovedì dalle 21.

 

YOUTUBE: www.youtube.com/watch?v=l_cpxNYoSJc&feature=youtu.be

 

SPOTIFY: https://open.spotify.com/episode/7mVbE6EfcRtxlsTR1Ms5yU?si=u2v6SNShQMa0wxBg38BkkQ&nd=1&dlsi=1f227407883c485d

 

Gulotta, prossimo protagonista della serie Makari su Raiuno e in questi giorni su Disney plus con “I leoni di Sicilia, ora che a oltre cinquant’anni sta ottenendo ampio successo nel mondo delle fiction, non risparmia pesanti frecciate precise e centrate nei confronti di colleghe e colleghi.

 

Così l’attore Luigi Lo Cascio nel corso della conversazione viene definito da Gulotta «un raccomandato», Emma Dante «una finta antisistema che è sempre stata sistema» e Ficarra e Picone praticamente dei «colleghi che non mi chiamano nei loro set, perché io sto simpatico a Valentino e antipatico a Salvo. Ma se Salvo non mi chiama nei suoi film, a differenza di un popolo di colleghi che non vede l’ora di fare mezza posa con loro, come se gli cambiasse la vita».

 

E ancora: l’esperienza mancata con Renzo Arbore, Luciana Littizzetto che paragona la sua arte musicale a quella di Cochi e Renato, dichiarazioni al vetriolo su Vincenzo Ferrera della fiction “Mare fuori” considerato da Gulotta «idolo dei ragazzini, ma non certo di quelli dell’età di mia madre» e Tony Sperandeo, che, contattato nel corso del programma, ha chiuso il telefono in faccia a Gulotta.

 

Registrato a Palermo, all’interno del locale di dischi Pablo bio e vinili, in un set dalle atmosfere vintage, “Egoriferiti” è un percorso nel passato – partendo dai propri traumi personali – nel presente e nel futuro dell’ospite, cercando di scoprire le sue reazioni, esplorandone la capacità di sapere regalare confessioni alla dualità della coscienza, ma anche di saperla ascoltare.

 

«Se Salvo Ficarra, nonostante gli impegni cinematografici, vuole replicare – dicono Giuseppe Cardinale e Vassily Sortino – siamo disposti ad accettare auspichiamo che tra i due, in vista del Natale, si possa rimarginare questa spaccatura ventennale che rende ulteriormente marcio la qualità dei rapporti tra i colleghi palermitani».

Luogo: Pablo Bio e Vinili, SICILIA