Salute

Coronavirus, Musumeci: “Chi vuole rientrare in Sicilia rimanga dov’è, perché non sa quello che porta”

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, è stato ospite della trasmissione “Tg2 Post”, dove ha ribadito l’importanza di non contravvenire alle disposizioni che attualmente impediscono l’ingresso in Sicilia (possono spostarsi solo i pendolari, le forze di polizia e il personale sanitario), al fine di combattere l’emergenza Coronavirus.

«Il virus – ha detto Musumeci – si muove con le persone, naturalmente, quindi meno movimento c’è, meno possibilità di contagio c’è. Siamo pronti ad affrontare l’emergenza: il picco dovrebbe arrivare nella prima decade di aprile. La tanto deprecata sanità della Sicilia, fino adesso, ha saputo far fronte alla situazione. C’è pronto un piano di emergenza che prevede oltre 580 nuovi posti di terapia intensiva. Stiamo immaginando 3mila posti per i positivi che non necessitano di rianimazione. Stiamo lavorando con grande impegno. Certo, nessun sistema sanitario regionale era stato tarato per affrontare la più drammatica delle epidemie degli ultimi 100 anni. Ognuno fa quello che può fare, chiedendo sacrifici: qui non abbiamo mascherine a sufficienza, aspettiamo i ventilatori e i camici monouso, ma il personale sanitario lavora con grande impegno. Stiamo riconvertendo alcuni reparti ospedalieri, le strutture private si sono messe a disposizione. Siamo in attesa del picco, ma non sappiamo quando».

Il Governatore ha anche lanciato un appello: «Nelle prime settimane i controlli nei punti di arrivo, porti e aeroporti, non ci sono stati o sono stati lacunosi. È stato sottovalutato il problema. Facciamo appello ai siciliani rimasti a casa, a quelli che rispettano le norme, ma soprattutto a chi ancora bussa alla porta perché vuole entrare: rimanga dov’è, perché non sa quello che porta con sé. Oggi la prudenza è la migliore cura, senza lasciarsi prendere dalla paura».

Redazione