Il sogno di trovare un posto nel mondo della danza a costo di rinunciare, da giovanissimi, alla propria città d’origine. È il sacrificio che hanno scelto di fare due danzatori palermitani, iscritti al liceo Coreutico e allievi del maestro Marcello Carini e dello staff Ensemble Company 2.0 Asd di Palermo.
Edith Barone, 17 anni, dovrà scegliere se trascorrere due anni alla Junior Ballet de Barcelona, in Spagna, oppure valutare l’offerta de Institut za umetničku igru di Belgrado in Serbia. «Nel primo caso – spiega la giovane danzatrice – avrei l’opportunità di iniziare un percorso di perfezionamento e di crescita professionale per diventare una giovane ballerina professionista della compagnia Ballet de Barcellona. La seconda possibilità è una vera e propria università della danza, con un triennio di studio e un tirocinio, che potrebbe portarmi a danzare anche al Teatro Nazionale di Belgrado».
Sempre dalla Spagna arriva la chiamata dall’estero per Simone Mormando, 18 anni, selezionato dal Ballet de Catalunya di Barcellona. «È un anno accademico – spiega Simone – in cui si alterneranno momenti di studio accademico a momenti di crescita in palcoscenico. Per esempio, nel prossimo dicembre, sarò in scena con Lo schiaccianoci. Alla fine dell’anno, se riuscirò a superare l’esame di fine corso, potrò trascorrere lì un altro anno e, magari, in un futuro non troppo lontano, entrare a tutti gli effetti nella compagnia. Sarebbe il mio sogno».
«Ogni anno – dice il maestro Marcello Carini – si aprono nuove prospettive verso l’estero per i giovani danzatori e danzatrici di Palermo. È sempre bello aiutare i più giovani a trovare la strada del professionismo. Se il giovane danzatore decide di lavorare con qualità e impegno, possono davvero aprirsi prospettive nazionali e internazionali, partendo sempre dal l’idea base che ognuno di loro è diverso, così come il percorso che lo porterà a realizzare i propri obiettivi. Ammiro molto il sacrificio fatto dai genitori dei miei ragazzi nel rinunciare alla loro presenza e nel supportarli, sia economicamente che emotivamente, per esaudire i loro sogni di artisti della danza. Si può dire che il maestro confeziona l’opportunità, mentre la famiglia si prende la responsabilità del futuro».


