"Quella mattina il bambino io non l'ho accompagnato a scuola": lo avrebbe detto Veronica Panarello al marito, Davide Stival, ammettendo che il figlio, Loris di 8 anni, sarebbe salito a casa da solo, ma ribadendo: "Non sono stata io a ucciderlo".
Il colloquio, secondo La Sicilia, sarebbe avvenuto 4 giorni fa nel carcere di Agrigento, dove la donna è rinchiusa con l'accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. "Ho un buco, mi ricordo solo questo. Non ti basta? Ora stammi vicino…", avrebbe aggiunto la donna.
Nel colloquio con il marito, la Panarello, appare "confusa". E va oltre i dubbi che erano stati espressi dalla donna sempre al marito: "Può essere che hai ragione tu, può essere che io mi ricordi di averlo lasciato a scuola, ma che invece lui sia rientrato a casa. Ma quando sono tornata non c' era più". Poi l'immediato passo indietro: "E se mi ricordassi la scena del giorno prima?".
Poi un passo avanti, in un copione che diventa sempre più nebuloso: "Quella mattina il bambino io non l'ho accompagnato a scuola, Loris è salito a casa da solo, usando il portachiavi con l'orsacchiotto", che la donna aveva detto di avere lasciato a casa. Poi spiega perché è tornata a casa: "Dovevo prendere un passeggino da regalare a un'amica". Ma cosa ha fatto dentro casa dice di "non ricordarlo, di avere un buco" nella memoria. "Sono confusa – ripete – Ho tante cose che mi girano per la testa".
Ricordiamo che per l'uccisione del piccolo Loris Stival la Procura di Ragusa ha chiesto il rinvio a giudizio di Veronica Panarello. L'udienza preliminare davanti al Gup è fissata per il prossimo 19 novembre.