Riuscire a fare ridere tutti, senza inizialmente pronunciare una sola parola, ma semplicemente entrando in scena indossando una tunica bianca e sfruttando la propria somiglianza con la visione iconica di Gesù – bianco, etereo, bello e dai lunghi capelli castani – che ci è stata inculcata dalla chiesa, nelle immagini dei libri e al cinema.
È una fortuna da sosia del Cristo che la natura ha concesso a Domenico Fazio, ovvero il 25 per cento del quartetto comico siciliano de I 4 gusti.
È lui il protagonista della terza puntata di “Egoriferiti”, la conversazione tra un ospite e le sue due coscienze – rappresentate dal regista Giuseppe Cardinale e dal giornalista Vassily Sortino – alla ricerca del punto più sincero e allo stesso tempo debole del proprio essere, disponibile in streaming in versione audio-video nelle principali piattaforme online, tutti i giovedì dalle 21.
SPOTIFY: https://open.spotify.com/episode/0e913m1QXO8KjSX0anBSLF?si=vEZ_few1TteXkur1GzyZXw
YOUTUBE: https://www.youtube.com/watch?v=UlvvgkzFNTw
Partendo dalla somiglianza con il Messia cinematografico di Franco Zeffirelli – che ha trasformato in una figura comica pop e che parla in dialetto siculo – Fazio racconta non solo la sua vita dietro le scene televisive e teatrali nazionali, ma anche come, partendo da ragazzo come scaricatore di cassette di frutta al mercato rionale, ha scoperto, grazie ad altre persone, prima di sapere cantare e poi di reggere il palco con una verve comica degna di un premio Oscar.
E ancora: la conoscenza “di quartiere” – per lui nato e vissuto a Brancaccio a Palermo – sia con il sacerdote don Pino Puglisi che con il suo killer Salvatore Grigoli, il padre anaffettivo e che è causa della sua emotività, la divertente storia di quella volta che in Rai telefonarono direttamente in Vaticano per avere l’ok della Santa Sede per poterlo fare andare in scena in televisione vestito da Gesù in prima serata.
Registrato a Palermo, all’interno del locale di dischi Pablo bio e vinili, in un set dalle atmosfere vintage, “Egoriferiti” è un percorso nel passato – partendo dai propri traumi personali – nel presente e nel futuro dell’ospite, cercando di scoprire le sue reazioni, esplorandone la capacità di sapere regalare confessioni alla dualità della coscienza, ma anche di saperla ascoltare.
«Puntata dopo puntata e comprese quelle già registrate – raccontano Giuseppe Cardinale e Vassily Sortino – scopriamo che, direttamente o indirettamente, tutti i nostri ospiti hanno avuto a che fare o con la malavita o un esponente di Cosa nostra. Segno che, almeno in Sicilia, siamo, forse senza saperlo, pregni di una cultura mafiosa che macchia i curriculum delle esperienze di vita delle persone oneste».
Luogo: Pablo Bio e Vinili, SICILIA