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Donne musulmane vittime di barbare aggressioni dopo gli attentati di Parigi. Il coordinatore della comunità islamica Yassine Lafram ha raccontato a Il Fatto Quotidiano alcuni esecrabili soprusi in quel di Bologna, tra insulti vari, sputi e velo strappato. "È come essere tornati al post 11 settembre – spiega Lafram – Per strada molte persone che fanno parte della nostra comunità, specie le donne, sono state aggredite, verbalmente e non solo".

A Melania, che ha 22 anni e studia all’università, hanno strappato il velo: "Sono stata aggredita da una donna. Mi ha insultata, dicendomi che noi appoggiamo l’Isis, che siamo sempre noi a rovinare tutto. E poi mi ha strappato il velo dal capo”.

Una terza ragazza, di 19 anni, racconta: "Mentre passavo per la stazione di Bologna, mi trovavo nel sottopassaggio quando un uomo mi ha guardata malissimo, e poi mi ha messo la mano davanti, tutto impaurito, per farmi passare. Quando salgo in autobus, poi, non ne parliamo: mi guardano come se fossi scesa da Marte, c’è addirittura chi ha paura di salire".

Fatima, 20 anni, era in centro a Bologna, a due passi da piazza Maggiore, quando qualcuno le ha gridato: "Terrorista". "Mi hanno detto che me ne dovevo tornare da dove sono venuta – rivela – Poi, mentre passavo davanti al McDonald’s, un gruppo di ragazzi ha urlato 'Allahu akbar' (Allah è grande, ndt), e sono scoppiati a ridere". Episodio simile a quello capitato a una fermata dell’autobus, sempre in centro città: "È passato un signore in bicicletta e appena mi ha visto ha iniziato a insultarmi, gridava 'dovete tornarvene a casa, voi e le vostre guerre di merda'".