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“Caro sindaco, trascrivi”. E’ questo il nome di una vasta campagna di sensibilizzazione, a favore dei figli delle famiglie arcobaleno, che è sbarcata anche a Palermo grazie all’impegno del comitato transpartito Esistono I Diritti capitanato da Gaetano D’Amico, e che da 12 anni porta avanti delle battaglie, tramite appelli, manifestazioni, proteste pacifiche e sit in per i diritti di tutti.

Cosa chiedono le Famiglie Arcobaleno

Le famiglie arcobaleno sono dette anche famiglie omogenitoriali. La campagna in atto intende invitare i sindaci a procedere con la registrazione anagrafica dei figli delle coppie arcobaleno nonostante lo stop a queste stesse registrazioni indicato da una circolare del ministro dell’Interno Piantedosi.
“Caro sindaco, trascrivi” chiede ai primi cittadini di procedere con le trascrizioni degli atti di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali indicando come genitori entrambe le persone che si sono assunte la responsabilità della procreazione del bambino.

La campagna di sensibilizzazione a Palermo

A Palermo l’appello è stato lanciato al sindaco Roberto Lagalla, come detto, dal comitato transpartito Esistono i Diritti. Il presidente Gaetano D’Amico spiega: “E’ una ulteriore battaglia che ci vede impegnati dalla parte dei bambini. L’articolo 3 della Costituzione recita che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Noi riteniamo che la Costituzione debba essere rispettata, così come la libertà delle scelte individuali di cittadini che hanno deciso di costruire una famiglia. I bambini delle famiglie arcobaleno non sono cittadini di serie b”. La campagna a Palermo ha ottenuto, in pochi giorni, tantissime adesioni.
D’Amico aggiunge ancora: “Il consenso registrato dall’appello al sindaco Lagalla ci deve fare riflettere sull’importanza di questa battaglia. I diritti vanno tutelati e garantiti anche con nuove leggi che ne possano disporre le modalità. Purtroppo non abbiamo ancora una legge che permetta ad una coppia omogenitoriale di vedere riconosciuto il diritto ad avere dei figli. La disubbidienza che chiediamo al sindaco è un atto di grande valore umano e civile che avrà la forza di costringere il legislatore ad intervenire assumendosi le proprie responsabilità. Questa è alta politica e il nostro comitato ne uscirà ancora più rafforzato se valutiamo le adesioni a questo appello che attraversano forze partitiche schierate diversamente, tra maggioranza e opposizione, nella nostra città. È un messaggio molto forte. A sostenere il nostro appello ci sarà anche una mozione che stanno preparando i consiglieri comunali iscritti a Esistono I Diritti”. In Italia si sta creando un vasto movimento di opinione trasversale che chiede ai sindaci di procedere con le trascrizioni anagrafiche.

Chi ha aderito all’appello a Lagalla

L’appello promosso da Esistono I Diritti è già stato sottoscritto da circa 400 persone tra cittadini, consiglieri comunali, parlamentari regionali, avvocati, personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e del giornalismo.
L’appello si è aperto con l’adesione del sacerdote palermitano Cosimo Scordato, da sempre impegnato nel sociale. Tanti i sottoscrittori del mondo dello spettacolo: Leo Gullotta, Massimo Benenato, Marco Feo, Consuelo Lupo, Ernesto Tomasini, Daniela Pupella, Rita Basso.
Numerose, come detto, le adesioni. Tra i deputati regionali hanno aderito Valentina Chinnici, Gianfranco Miccichè, Stefania Campo, Stefano Pellegrino; i consiglieri comunali Alberto Mangano, Fabrizio Ferrandelli, Concetta Amella, Rosario Arcoleo, Ugo Forello, Leonardo Canto, Massimo Giaconia, Fabio Giambrone, Antonino Randazzo, Giulia Argiroffi, Roberta Zicari; gli avvocati Michele Calantropo, Antonello Armetta, Francesco Leone, Antonio Tito, Turi Lombardo, Nadia Spallitta, Claudia Maranzano, Domenico Pane, Marta Palmisano, Ennio Tinaglia; i giornalisti Fabrizio Lentini, Davide Camarrone, Laura Pasquini, Veronica Femminino, Mario Azzolini, Michele Sardo, Onorio Abbruzzo, Enrico Del Mercato, Teresa Campagna, Massimo Pullara.
Ad aderire anche Pino Apprendi, neo garante comunale per i diritti dei detenuti; i docenti universitari Marco Carapezza, Giovanna Fiume, Marco Trapanese, il professor Vincenzo Guarrasi dell’Università di Palermo, già preside della facoltà di Lettere e Filosofia.
Tra gli altri aderenti all’appello anche Eleonora Gazziano, Nino Sirchia, Gaspare Nuccio, Massimo Accolla, Aurelio Scavone.
“Continuiamo – conclude Gaetano D’Amico – a raccogliere adesioni ogni giorno. E’ una battaglia di civiltà che non possiamo non portare avanti”.

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