Va di moda pensare che molti teatri famosi abbiano i propri fantasmi che girano tra le quinte e tra i vari palchetti.

Perché un teatro come l'Opera di Parigi deve avere il suo bel fantasma, il suo bel libro sul fantasma, il suo bel film sul fantasma, il suo bel musical sul fantasma e noi, a Palermo, non possiamo avere il nostro?

Anzi, quello nostro si distingue ancora di più perché è una donna…

Prima di cominciare la storia, è giusto raccontare che alla fine dell'ottocento, per costruire il teatro Massimo, il comune di Palermo decise di abbattere la Chiesa ed il Monastero delle Stimmate di S. Francesco, la Chiesa e Monastero delle Vergini Teatine dell'Immacolata Concezione, la Chiesa di Santa Marta e la Chiesa di Sant'Agata di Scorruggi delle Mura che occupavano un'area di circa 25.000 metri quadrati al centro di Palermo ma, a quanto pare, davano leggermente fastidio alla costruzione del teatro.

Per fare in modo che fosse il terzo teatro più grande in Europa si doveva pur sacrificare qualcosuccia!

Si narra che durante le demolizioni fu involontariamente profanata la tomba di una suora che, disturbata nel suo eterno riposo, arrabbiata, volle creare qualche problemuccio. 

Si dice che l’ombra di una suora di bassa statura sarebbe apparsa diverse volte sul palcoscenico, tra le quinte e nei sotterranei.

Addirittura si sentono a volte anche dei rumori misteriosi. 

Il fantasma della monaca sembra che si aggiri irrequieto per il teatro lanciando maledizioni. Infatti, si racconta che sia stata colpa sua se il teatro fu costruito in 23 anni e per altri 23 anni rimase chiuso per restauri. 

Misteroooooooooooooooooooooo


Di Alessandra Cancarè 

Staff Siciliafan