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Vi è mai capitato di subire rimproveri per avere fatto tardi e non avere rispettato l’orario di un appuntamento? A scuola, in ufficio, ad una riunione o una festa. Far tardi, insomma, è un “difetto”, che spesso ci viene  rimproverato per tutta la vita, senza che però le cose cambino, per cui chi è ritardatario continuerà ad esserlo nonostante tutto, senza poterlo correggere fino in fondo o alleviarne le conseguenze.

Chi soffre di questa predisposizione al ritardo, e sono in tanti, ora ha dalla sua una spiegazione. Far tardi non è colpa nostra ma dei nostri geni, dunque non è colpa della persona ma del nostro cervello che è programmato in un certo modo. Questo è quanto sostiene una ricerca tedesca della Aachen University secondo cui l’abitudine ad alzarsi tardi o ad andare a letto all’alba, o giù di lì, è dovuta a fattori genetici.

La rivista Focus si è occupata del problema e proposto un test per scoprire se siamo nottambuli o mattinieri, e ha fatto una classificazione tra esseri umani allodole e gufi. Il 10 per cento delle persone sono allodole, il 20 per cento gufi. Coloro che fanno le ore piccole dormono piuttosto male e accusano stanchezza nel corso della giornata, hanno inoltre una maggiore predisposizione al consumo di alcol e tabacco. In più corrono il pericolo, più degli altri, di cadere in depressione. Ad ogni modo non rispettare gli orari nel posto di lavoro arreca gravi danni d’immagine, al punto da vanificare buone attitudini, competenze, risultati lusinghieri.

In linea generale, secondo la psicanalisi, il ritardo potrebbe dipendere da un bisogno di metter da parte un senso di soffocamento che deriva da un difficile rapporto con l’autorità; si tratta ovviamente di un pensiero non cosciente, ma potrebbe riguardare un bisogno di esprimere disobbedienza, rivolto in modo specifico a qualcuno, per esempio ad un genitore, che rappresenta 'l'autorità’. Il comportamento del ritardatario è inconscio, quindi, anche se c’è la buona intenzione di giungere puntuale, automaticamente il soggetto arriva in ritardo. Si tratta un aspetto del carattere che si assume precocemente negli anni dell’infanzia, preadolescenza o adolescenza, e che offre sicurezza al ritardatario con la compensazione di aver fatto molte cose prima dell’appuntamento.