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In serata due prime assolute e una prima nazionale. In scena anche compagnie estere

Palermo, 7 novembre 2018

Un programma che spazia dai linguaggi multimediali alla tradizione, fino alla sperimentazione delle compagnie estere.

Il secondo giorno del Festival di Morgana 2018 si apre domani alle 16 alla Biblioteca Vittorietti dello Steri, con la presentazione del progetto multimediale “La rotta di Roncisvalle. Un cartello animato”, di Emanuele Romanelli.

In collaborazione con il Dipartimento di Architettura DARCH dell’Università degli Studi di Palermo, l’opera è un’animazione 2D di un cartellone tradizionale dell’opera dei pupi di Palermo, custodito al Museo Pasqualino. Il cartello pubblicitario originale raffigura su tela in otto riquadri, o “scacchi”, alcuni episodi dell’epica battaglia di Roncisvalle. Il progetto accoglie la sfida di utilizzare la tecnologia dell’animazione digitale per restituire all’opera dei pupi ciò che i nuovi media e strumenti tecnologici le hanno sottratto, rivitalizzando questa pratica teatrale tradizionale.

Ancora linguaggi multimediali alle 17 al Museo Pasqualino, con l’inaugurazione della mostra “Pupi videodrome”, ideata da Rosario Perricone.

Un percorso multimediale sull’opera dei pupi siciliani che offre una visione del teatro integrata e inattesa, tra manufatti artigianali (realizzati secondo le tradizionali tecniche costruttive dei maestri artigiani) e opere artistiche di nuova concezione che rielaborano i codici e il linguaggio espressivo dell’opera dei pupi in chiave contemporanea e tecnologicamente avanzata. Si tratta di un percorso espositivo sensoriale, in cui lo spettatore è immerso in un’ esperienza piena di suoni ed accadimenti, in una messa in scena suggestiva di cui sarà protagonista attivo.
Le opere esposte saranno: “#CARINDA Augmented Reality”; il cartello animato “La rotta di Roncisvalle”; il documentario “Pupi a 360 gradi” di Alessandra Grassi e due video installazioni di opere prodotte dal Museo delle marionette: “In two minds – In two puppets” di Kevin Atherton e “The palace of raw dreams” Judith Cowan.

A partire dalle 17 verranno riproposte tre repliche della giornata precedente: “Petits Malins”, al Museo delle Marionette, “Le avventure di Carlotto in Spagna”, ancora alle 17 ma al Teatro Carlo Magno e, alle 18 al Ditirammu, “Le leggende di San Martino”.

Ancora alle 18, Palazzo Alliata di Villafranca ospiterà “Peppino di Cinisi contro la mafia”, della Compagnia Marionettistica popolare siciliana.

Due secoli dopo la nascita del teatro delle “vastasate”, un altro “vastaso”, uno sfrontato, un’altra voce del popolo, derideva il potente mafioso di turno dai microfoni della sua piccola Radio Aut: Peppino Impastato. La sua straordinaria e tragica vicenda ricalca quella di un cavaliere del teatro dei pupi, senza macchia e senza paura, un cavaliere con un’idea: cambiare le cose in un paesino della Sicilia. Sul palco accanto a Peppino, ecco Nofriu e Virticchiu, personaggi del popolo siciliano che attraverso salti temporali nella vicenda Impastato, acquisiranno la coscienza di liberazione dalla mafia e dallo sfruttamento.

Allo stesso orario, in replica al Museo Antonio Pasqualino “L’incanto di Dama Rovenza”, mentre alle 20 Palazzo Riso ospiterà in prima assoluta “Come veni Ferrazzano”, secondo capitolo della trilogia P3-coordinate popolari di e con Giuseppe Provinzano.
Una coproduzione tra l’associazione Babel e il Museo delle marionette che riporta in vita alcuni dei siciliani (Agatuzza Messia, Anna Brusca, Mattia Di Martino, e poi ancora operai, mercanti, contadini, marinai, viandanti gente del popolo) da cui l’antropologo Giuseppe Pitrè si fece raccontare quelle storie, quei canti, quelle usanze, quei giochi, divenuti nostro patrimonio culturale. Lasciato al suo destino, mal governato e spesso sfruttato, il popolo siciliano ha trovato rifugio proprio in queste favole, nel canto, nelle tradizioni e nelle storie mille volte rielaborate. Con questo approccio Giuseppe Provinzano e Petra Trombini, insieme agli altri artisti e professionisti della Babel crew, si sono avvicinati alla sua figura e alla sua opera per creare “P3_coordinate popolari” un ciclo di spettacoli in un progetto sperimentale multidisciplinare.

Ferrazzano, alter ego scaltro di Giufà al quale il Pitrè ha dedicato diverse storie nella sua opera, sarà una sorta di Virgilio, che condurrà lo spettatore tra le storie e nelle storie.

Ancora domani sera, alle 20, David Espinosa sarà alle incontrerà il pubblico alla caffetteria di Palazzo Butera, Le Cattive per presentare la sua perfomance “Una historia universal”, in prima nazionale a Palazzo Butera, il 9 novembre alle 21 e in replica sabato e domenica.

Alle 21, un’altra prima nazionale al Museo Pasqualino, che ospiterà lo spettacolo “Retrete Cabarete” della compagnia spagnola El Retrete de Dorian Grey.

Un’opera dinamica, uno spettacolo in continuo mutamento che vedrà succedersi una lunga serie di cambi di scena. La capacità di sperimentazione di questa compagnia consiste nell’uso delle mani, protagoniste coi piccoli e i grandi oggetti delle loro performance e capaci di incantare il pubblico di grandi e piccini. Un tripudio di danza, musica, oggetti, di grazia e poesia. Questi gli elementi essenziali di dieci anni di sperimentazioni concentrati in 50 minuti senza parole.

La giornata si chiude alle 22, alla Chiesa S.S. Euno e Giuliano, con un’altra prima assoluta: “Two puppets in search of an artist”, dell’artista irlandese Kevin Atherton.
Il lavoro di Atherton – che include anche il mondo della scultura, della performance e del film – è una video installazione che mette in scena una conversazione tra due pupi siciliani, appositamente creati da Salvo Bumbello secondo le tecniche costruttive e con gli strumenti tradizionali dell’opera dei pupi. Il soggetto, però, è nuovo e avrà come protagonista l’artista da giovane interpretato dal pupo; il pupo che interpreta l’artista sessantenne, manovrato a vista dal maestro puparo Salvo Bumbello; Kevin Atherton in persona che darà voce al pupo sessantenne. Un gioco tra piani temporali e linguaggi artistici in cui i saperi e le tecniche dell’opera dei pupi mostrano la loro contemporaneità e attualità.

Info:www.museodellemarionette.it