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Fulgido esempio di integrazione culturale e bellezza artistica: la Cappella Palatina di Palermo

La Cappella Palatina è una basilica a tre navate, che si trova nel complesso del Palazzo dei Normanni, a Palermo.

Venne fatta costruire dunque, nel 1130, per volere di Ruggero II; è stata dedicata ai santi Pietro Apostolo e Paolo, ed era la cappella privata della famiglia reale. La sua consacrazione venne approntata per il giorno 28 aprile 1140, ovvero tre anni prima che venissero completati i ricchissimi lavori effettuati sulla struttura.
La cappella è infatti stata realizzata secondo il gusto bizantino in voga all’epoca. Il presbiterio, sopraelevato e centrato sulla campata quadrata, ricorda la struttura tipica dei santuari greci, e si conclude con ampi archi ogivali, a sostegno della cupola, poggianti su colonne in granito e marmo cipollino, il marmo variegato da cui i Romani derivarono le colonne della Basilica di Massenzio, nel Foro Romano. Le tre absidi, che costituiscono la cupola, la cupola stessa e il transetto, sono stati decorati con mosaici bizantini con fondo in oro.

Tra le figure di angeli, arcangeli e scene bibliche, campeggia l’immensa rappresentazione del Cristo Pantocreatore nell’atto di benedire, una figura che ricorre spesso nell’arte bizantina e paleocristiana.
Un esempio noto, e particolarmente fulgido, è rappresentato dalla raffigurazione contenuta e conservata presso la cupola della basilica-museo di Santa Sofia a Istanbul.
In Italia, il Cristo Pantocreatore domina i soffitti della basilica di San Marco, a Venezia, della chiesa di San Vitale, Patrimonio UNESCO di Ravenna, e della cattedrale di Pisa. In Sicilia, i mosaici di scuola bizantina che lo raffigurano, sono contenuti presso il Duomo di Monreale, la Cattedrale di Cefalù e, oltre alla Cappella Palatina di Palermo, presso il Duomo di Messina.

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Il soffitto ligneo che caratterizza la navata centrale, e le travature delle navate laterali, sono state scolpite e dipinte secondo lo stile muqarnas, i tipici intagli di origine araba che caratterizzano anche le arcate dell’Alhambra di Granada, in Spagna, e le tre grandi nicchie della Sala della Fontana, sita presso il Palazzo della Zisa di Palermo. Tra stelle, danzatori e rappresentazioni di animali, i soffitti raffigurano scene di vita della corte islamica, all’epoca dell’invasione araba.
Come altre cappelle palatine, anche quella di Palermo è stata poi trasformata in chiesa aperta al pubblico. Nel 2008, grazie al "Centro regionale per il restauro" della Regione Siciliana, e al mecenate tedesco Reinold Wurth, la Cappella Palatina palermitana è tornata a splendere dopo i danni provocati dal terremoto del 2002.

Dalla sua riconversione, la cupola e il campanile sono stati inglobati nella struttura del palazzo e quindi, non sono più visibili all’esterno. Alla chiesa si accede attualmente attraverso un portico innalzato su archi a sesto acuto, realizzato nel 1506. Dal portico si accede poi a un vestibolo, che in origine metteva in comunicazione la cappella con gli appartamenti reali.
 

Autore | Enrica Bartalotta

Foto di Ricardo muñoz, Ninni Termine

Staff Siciliafan