Cultura&Spettacoli

Addio Gigi Proietti, il ricordo di Pippo Baudo: “Come lui non ce ne saranno più”

Pippo Baudo ricorda Gigi Proietti: “Era eccezionale”.

  • Il commosso ricordo del presentatore siciliano.
  • Gigi Proietti si è spento a Roma, nel giorno del suo ottantesimo compleanno.
  • Se ne va un grandissimo uomo di spettacolo, simbolo di una generazione di grandi artisti.

Gigi Proietti è morto nel giorno del suo ottantesimo compleanno. L’attore, drammaturgo e regista è deceduto per gravi problemi cardiaci, dopo essere stato ricoverato in una clinica romana. Un grave lutto per il mondo della cultura e dello spettacolo italiano. Tra i tanti che gli anni dedicato un ricordo, c’è anche il conduttore siciliano Pippo Baudo, che con Proietti ha lavorato in più di una occasione. Intervistato dal Corriere della Sera, Baudo non ha nascosto che si è trattato di un brutto colpo: «Ho tanti ricordi, abbiamo fatto tante cose insieme. Sono turbato, molto turbato. Sapevo che stava male da tempo…», ha detto.

Il ricordo più bello del presentatore è legato agli inizi della carriera di Gigi Proietti: «Era il 1970. Garinei e Giovannini stavano provando “Alleluja brava gente” con Rascel e Modugno. A un certo punto Rascel litigò con Modugno che decise di abbandonare lo spettacolo». «Per sostituire Modugno – ha aggiunto Baudo – invitarono questo giovane attore che faceva uno spettacolo molto applaudito al Teatro delle Muse a Roma. Rascel accettò subito pensando di mangiarselo. E invece quando andò in scena la prima ci accorgemmo tutti che il dominatore assoluto era questo principiante, questo debuttante. Subito dopo lo spettacolo sono andato in camerino e l’ho portato a Fantastico». Quando gli hanno chiesto cosa l’avesse colpito di più tra i tanti talenti di Proietti, Baudo ha risposto: «La capacità vocale. Con la voce Proietti faceva tutto quello che voleva. Era eccezionale. Era un vero camaleonte. Di Proietti non ce ne saranno più». E, continuando a ricordare: «Si rimaneva allibiti di fronte alla sua classe e abilità. Non avevi parole».

Redazione