La sentenza ha decretato per la prima volta la responsabilità dei motori di ricerca, stabilendo che il gestore di un motore di ricerca su Internet è responsabile del trattamento dei dati personali su pagine web pubblicate da terzi ed è quindi il soggetto indicato ad eliminare i contenuti.
Negli ultimi anni sono state più di 200 le denunce legate alla tutela del diritto all`oblio. Tutte le richieste pervenute, ha fatto sapere Google, saranno trattate singolarmente e non in maniera automatica. Per questa ragione, il gruppo non ha saputo indicare i tempi necessari ad ottenere la cancellazione dei dati richiesta dai singoli utenti.