Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Chi non ha mai provato l’ebbrezza di intingere le dita nel vasetto di Nutella, o magari infilarci un cucchiaio o un grissino e poi portarlo alla bocca e provare un senso di appagamento e leggerezza? Se non è successo ancora, magari succederà. Che se ne dica male o bene, la Nutella è il prodotto alimentare confezionato italiano più popolare e più consumato nel mondo.

Se si mettessero in fila i vasetti prodotti in un anno si arriverebbe a una lunghezza pari a 1,7 volte la circonferenza terrestre. Il primo vasetto della crema spalmabile più conosciuta – nel 2014 ha compiuto 50 anni –  nasce nella fabbrica di Alba in una mattina di aprile del 1964: comincia così, in casa Ferrero, la storia di un successo mondiale. Il nome Nutella arriva dall'ingrediente principe, la nocciola ('nut' in inglese) e dalla desinenza 'ella', con valore positivo. Nutella è il frutto dell'intuizione di Michele Ferrero, morto sabato scorso a Montecarlo, che ha cambiato nome e ha migliorato la formula della 'Supercrema' creata dal padre nel dopoguerra. L'esordio pubblicitario avviene sul palcoscenico di Carosello: nel 1967, il marchio si fa sponsor di letture sceneggiate di racconti del libro 'Cuore'. All'inizio degli anni Settanta, lega la sua immagine alle avventure di 'Joe Condor'. Successivamente, sulla scia delle difficoltà economiche conseguenti alla crisi del petrolio del 1973, la comunicazione si fa più rassicurante: è l'epoca del claim 'Mamma tu lo sai'. Poi la campagna pubblicitaria sulla stampa, con i bambini di tutto il mondo con una fetta di pane e Nutella in mano. Alla metà degli anni Novanta, la nuova strategia di posizionamento evidenzia i valori psicologici-emozionali del prodotto, racchiusi nel claim, 'Che mondo sarebbe senza Nutella'. La crema è prodotta in undici stabilimenti Ferrero in tutto il mondo, con maestranze di 97 nazioni ed è venduta in tutto il pianeta, raggiungendo un totale di 365mila tonnellate. La Nutella prodotta in un anno pesa quanto l'Empire State Building. Se si digita la parola 'Nutella' sui motori di ricerca Google e Yahoo, si trovano rispettivamente 40 milioni e mezzo e 15 milioni e mezzo di citazioni.

Da qualche giorno la Nutella è rimasta orfana del suo padre, Michele Ferrero, il patron dell’omonimo gruppo dolciario, di cui  oggi si celebrano i funerali nel duomo di Alba, nel cuneese, morto sabato a Montecarlo all'età di 89 anni. L’intera città è a lutto, come deciso dall’ordinanza di lutto cittadino del sindaco di Alba, Maurizio Marello: tutte le bandiere sono a mezz'asta. Il centro storico e scuole chiuse. "Non sono un'amante dei dolci, ma ho sempre un barattolo di Nutella che tengo in cucina:  – ha confessato la ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi, lo scorso maggio durante la conferenza stampa per la presentazione dei festeggiamenti del 50esimo anniversario della nascita della crema spalmabile più famosa nel mondo – verso l'una di notte la mangio con un quotidiano come tovaglia e un pacco di cracker. E' un conforto morale che mi concedo più spesso ultimamente – ha aggiunto – ciascuno di noi ha provato almeno una volta la sensazione di coccole e calore nell'assaggiare la crema". La Nutella, per la ministra, è un esempio "della genialità e della passione dell'imprenditoria italiana", la dimostrazione che "grandi gruppi diventano internazionali mantenendo il carattere familiare".