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01Sulle montagne di Ucria (ME), nel cuore dei Nebrodi, nella s.s.116, in contrada Orelluso, il paesaggio è caratterizzato da un esempio di architettura rurale: i "Cùbburì", edifici dalla pregevole fattura, perfettamente circolari ed emergenti dal terreno, eseguite da maestranze locali utilizzando la pietra arenaria, coperti da volte tholoidali, (pseudocupole).
La forma, l'aspetto dei materiali e la vegetazione spontanea, li mimetizza, anche a breve distanza, facendole risultare come elemento integrante del paesaggio rurale di quest'area dei Nebrodi.
Da un punto di vista costruttivo sono identificabili i seguenti elementi: i muri perimetrali, il vano d'ingresso, la pseudocupola di copertura e le nicchie interne realizzate nella muratura.
I muri perimetrali, generalmente a secco, assumono funzione portante e sono costituiti in prevalenza da pietra in elementi informi o in blocchi grossolanamente squadrati di varia pezzatura, accostati, ed anche ammorsati nel senso dello spessore. Il vano di ingresso è realizzato mediante la collocazione di uno due architravi affiancati, poggianti sulla muratura perimetrale della costruzione. La copertura è costituita da pietre di uguale natura, in lastre, disposta ad anelli concentrici, sovrapposti, non ammorsati fra loro, aggettanti verso l'interno che si restringono progressivamente verso la sommità. La copertura è conclusa con una sottile lastra a chiusura del vuto centrale la cui funzione è, evidentemente, diversa da quella, essenzialmente statica, del "concio in chiave" delle cupole classiche. All'interno, in alcune zone di queste costruzioni, sono presenti delle piccole nicchie, dette in gergo "gazzane", che dovevano servire per l'appoggio di oggetti.02936902_10201092608108368_198644339_n
La particolarità strutturale della copertura, la pseudocupula, che segna il passaggio intermedio dal sistema trilite ad arco, avvenuto in tutto il bacino del mediterraneo in periodo progreco, gli studi condotti, sia amatoriali che universiterie, le analogie riscontrate con le architetture minoico-micenee, fanno ritenere l'origine di queste costruzioni risalente a tempi antichissimi e consentono di affermare che quelle pervenute oggi a noi, oggetto sicuramente di successivi interventi, manipolazioni, ricostruzioni, testimoniano la presenza nel nostro territorio di una popolazione che possedeva una conoscenza del costruire molto elevata ed evoluta.

 

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