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I Forconi e la protesta dell’inutilità

 

Stamane lasciando da parte il ruolo ritagliatomi di referente musicale e di eventi vari ecc. voglio ritornare alla mia originaria battaglia intellettuale parlando stavolta dei Forconi.

E’ già ufficiale che stanno per ritornare e lo stanno per fare con le stesse modalità dell’anno passato. Si preannuncia una” lotta epocale” con annunciati,poi revocati, poi ribaditi disagi viari e di rifornimenti vari. Una lotta che “lascerà il segno”!

Ma riflettiamo,  chi colpisce questa protesta fatta in questa maniera? Chi sono i veri interlocutori di questa lotta? Quali i benefici per tutti? E’ ancora proponibile la solita inutile lotta di strada in tempi diversi da quelli di ieri?

Pensiamo alle conseguenze di questo blocco in questo preciso momento storico dell’Italia e sforziamoci a comprenderne la effettiva efficacia ,se ce ne è, di questa protesta becera e inutile come di tutte quelle di piazza che abbiamo visto in questi ultimi decenni.

 

Bloccare le strade vuol dire non fare arrivare lavoratori ai posti di lavoro.

Chi ne beneficerà? Ne beneficerà l’azienda o lo stato. Si perché un lavoratore che non si presenta a lavoro è un lavoratore che “non merita di essere pagato” e che poi  rientrando dovrà farsi carico del lavoro del giorno prima al prezzo del niente.

Un ambulanza che non può transitare con velocità potrebbe essere la fine della vita di un povero disgraziato che dopo avere contribuito alla “dittatura economica statale” si vede negato per una primitiva e becera manifestazione il diritto di cura.

Ed ecco il mio perché (rispondendo a tutti i miei fans)  a non avere voluto parlare di una protesta di cui non ne credo l’efficacia. Si, perché una protesta così crea disagi alla povera gente e non può fare paura allo stato e alla politica ma anzi gliene rende lauti favori.

Io ho sempre creduto che in tempi come i nostri non servono più le lotte di braccia ma le più efficaci sono quelle di “testa” . Quelle fatte con intelligenza senza violenze o disagi per il cittadino che colpiscono il segno portando inevitabilmente e subitaneamente ad un duro compromesso.

 

Pensiamo ad esempio alle conseguenze economiche se invece di bloccare strade si bloccano accessi di poste e istituti bancari per i pagamenti a stato ed aziende varie : Tarsu, Enel, Telecom,  ecc bloccando ogni tipo di investimento ecc. Ma facendo entrare solo chi ha bisogno di denaro.  Si creerebbe quel buco pauroso di entrate che costringerebbe la stato piegato e pressato anche dalle varie aziende colpite  a contrattualizzare immediatamente un compromesso sostenibile per tutti. Si è bloccato, si,  ma con intelligenza il vero responsabile del malessere italiano: lo stato. Nessun lavoratore sarà colpito e nessun cittadino.

Pensiamo anche all’uso strumentale delle nostre scelte quotidiane. Spegnere a volte  insieme  “certo  tipo di tv” significa creare cali di ascolto e nessuna entrata pubblicitaria. Significa rivendicare una tv vera e di qualità palcoscenico del non senso e della volgarità e vuotaggine come da 30 anni  la dittatura della abolizione del pensiero intellettuale ha voluto fare … ahimè  riuscendoci …

Per non parlare che dietro quella che doveva essere, “benché per me priva di efficacia”, una manifestazione spontanea di gente oppressa dal sistema sta invece diventando un appetibile strumento di sobillazione politica.

Insomma a chi mi ha chiesto con forza un mio parere, rispondo che non credo nella “modalità”di lotta perseguita dai Forconi che dovrebbe trasformarsi da una lotta di “braccia”a una lotta”di testa”.

 

Che quando dietro un popolo piegato dalla crisi si insinuano forze politiche becere e violente c’è da diffidare e prenderne lauta distanza. Che se l’Italia deve risollevarsi lo deve fare con intelligenza lottando con gli stessi mezzi, ad armi pari, rispondendo con la stessa lingua. E la lingua è “la lotta economica” fatta a colpi di milioni di euro.

 

 

Lilith la Guerriera

Staff Siciliafan