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I POVERI DI CRISTO di Salvatore De Paola

Pur essendo interamente ambientato al nord, questo è un prodotto siciliano, sia per le origini dell’autore, sia per via del piccolo Salvatore Mondello, tredicenne sancataldese, protagonista indiscusso di tutta la storia.

PER QUANTO RIGUARDA LA PARTE SICILIANA DEL ROMANZO SI PARLA DI:
lavoro stagionale in Svizzera, per quei siciliani che facevano la spola, avanti e indietro dall’Italia, vedendo la famiglia una volta a settimana; della continua nostalgia di casa del piccolo protagonista, sottratto bruscamente al sole, alla terra e ai campi di grano della sua amata Sicilia; del dolore, le paure e il dispiacere di tutti quei siciliani che nel tempo hanno dovuto lasciare la propria terra; le difficolta’ di un tredicenne che si trova forzatamente catapultato in una realta’ totalmente differente, agli antipodi da quella siciliana: nuovi compagni, difficoltà’ nell’ambientarsi, nel fare amicizia, i primi litigi dovuti alle sue origini meridionali; della sicilia ai siciliani – il pensiero di un tredicenne: "Per un momento la sua concentrazione venne rapita da un pensiero che prima di allora non aveva mai avuto. La Sicilia ai siciliani. (…) Nata isola, isola doveva rimanere, bagnata da quel mare che la rendeva cuore strategico e pulsante, porta d’Africa e d’Europa, terra di storia e di cultura infinita, perla di tutto il Mediterraneo. Invece era diventata soltanto teatro di morte, ingiustizie e sfruttamento.

 

Ci si sorprenderà ad inorridirsi tra le pagine insanguinate del Malleus maleficarum, di Heinrich “Institoris” Kramer e Johann Sprenger, fiammifero che ha ridotto in cenere i corpi di migliaia di donne accusate di stregoneria; tra quelle della Strage di San Bartolomeo – la Ugonottorum Strages tanto osannata dal papa Gregorio XIII – grazie alla quale vennero fatti a pezzi più di 70.000 riformati; o tra i brani del Sacro Macello di Valtellina, di Cesare Cantù, nel corso del quale uomini, donne e bambini, nel nome di un Dio perverso e malato, vennero smembrati a colpi di spada e di ascia.

Come onde d’un mare che di volta in volta lambisce litorali diversi, lo sguardo si soffermerà rapido sull’oscura storia dei Cavalieri Templari e sulla Massoneria, sulla caccia alle streghe e sulla cupa vita monastica medievale, su Pitagora e la sua misteriosa Lettera.

E poi, come piccole tessere di un grande mosaico, sullo sfondo di una Valle Spluga, Valchiavenna e Valtellina, martoriate, nel 1987, dall’alluvione che portò alla morte cinquanta persone, piacerà al lettore imbattersi in carabinieri ostinati e adolescenti pericolosamente curiosi; in un preside severo, un sindaco impertinente, un prete suicida e un trentenne trasandato; nella persistente sete di vendetta di un uomo solo, in un tagliaboschi furioso, in un uomo colluso con le famiglie mafiose che negli anni ottanta avevano consolidato i loro traffici al nord e, infine, nel fascino misterioso di un uomo che porta al collo una meravigliosa croce d’argento.
L’argento! La luna terrestre simbolo della dea.

Staff Siciliafan