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Il Comune di Acireale spende 340 mila euro per sopralluoghi

 

CATANIA – Il consiglio comunale di Acireale ha fatto valere come "riunioni consiliari" le più banali delle avventure dei piccoli centri della Sicilia. Dalla visita al presepe vivente (chiuso e fatto riaprire per l’occasione) alla visita in Agriturismo (testuale: “per ammirare il pavone e la sua ruota”). Non manca un delicatissimo blitz al centro di ricovero per anziani… insomma nell’Isola, il malcostume del gettone di presenza non solo si dilaga ma si espande velocemente a macchia d’olio.


Dopo Agrigento e Siracusa, oggi è la volta di Acireale

 

Missioni privi di senso, palesemente effettuate per rubare l’ambito gettone di presenza ed arrotondare lo stipendio. In tempo di crisi 200 – 300 euro in più al mese, fanno comodo a tutti.


Così ad Acireale, dove va in scena uno dei Carnevali più interessanti della Sicilia, si fa un sopralluogo fra le vie del paese per capire se effettivamente, il popolo desidera questo Carnevale…Per non parlare dei sopralluoghi ai presepi viventi (chiusi perché il controllo è stato effettuato dopo l’Epifania, e si sa… l’Epifania porta tutto via!)

Come queste, tante altre performance di consiglieri impegnati nelle uscite pubbliche e che, per ogni uscita, racimolavano 63,79 euro.

Ad Acireale, le commissioni consiliari hanno voluto testare con mano, le feste e le iniziative della città. Così non potevano mancare i verbali per grandi grigliate di fine estate, come fondamentali sono stati i controlli sulla qualità dei servizi emessi, fra presepi viventi ed iniziative natalizie.

Le ballate negli centri per gli anziani e le delicatissime visite agli Agriturismi della città! Un duro lavoro che qualcuno doveva pur fare. E l’hanno fatto loro, quelli della commissione consiliare di Acireale che hanno così sperperato denaro pubblico per un totale di 340 mila euro.

A sollevare il polverone mediatico, anche questa volta, quelli del Movimento 5 Stelle. E’ stata Angela Foti, deputata regionale M5S a denunciare il piccolo comune catanese.

 “Deve finire – dice la parlamentare M5S – l’abitudine di considerare le casse pubbliche come una sorta di bancomat