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Con oltre 81 mila ettari Palermo è la provincia dove si coltiva più grano duro in Sicilia. Una produzione che supera i 2 milioni di quintali. In totale nell'isola la superficie seminata a grano duro va oltre i 280 mila ettari. Sono alcuni dei numeri snocciolati da Coldiretti Sicilia, che ha partecipato alla "guerra del grano" a Roma davanti al Ministero delle politiche agricole insieme alle altre Regioni.

"Nell'isola il prezzo di vendita, 17-18 centesimi al chilo, è più basso di 30 anni fa, mentre i costi per produrlo sono lievitati. Arrivano navi di grano comunitario e non comunitario che costa ancora meno mettendo a rischio l’intera economia", fanno notare con un certo piglio polemico il presidente e il direttore Coldiretti, Alessandro Chiarelli e Prisco Lucio Sorbo. Le argomentazioni sono chiarissime:

"Così come fatto per i prodotti lattiero-caseari, la Coldiretti chiede che venga introdotto l’obbligo di indicare l’origine del grano impiegato nell’etichetta della pasta e dei prodotti da forno, riportando le corrette informazioni al consumatore e valorizzando le distintività dei cereali italiani. Ma servono anche l’implementazione di una misura nazionale, con garanzia, in regime de minimis, che permetta agli agricoltori di ottenere l’anticipo sul prodotto conferito e l’allargamento della moratoria bancaria alle imprese cerealicole, assieme a un progetto per l’assicurazione al reddito delle imprese cerealicole con l’avvio e applicazione dei fondi di mutualizzazione per la stabilizzazione del reddito delle imprese previsti dal Piano nazionale dello sviluppo rurale 2014-2020 in caso di perdite causate da un drastico calo del reddito".