Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI
Perché il sole è così prevalente in Sicilia? 
Di Giuseppe Cugno
Pillole di Sicilia per sapere, per capire, per conoscere l’esclusività dell’isola.E stavolta più che una pillola è proprio una dose massiccia di vitamina D del sole di Sicilia, dallo “Scenario del bel tempo di alta pressione anticiclonica”. 
È lo scenario del bel tempo solido, stabile, strutturato, robusto. Delle giornate serene splendenti, ininterrottamente assolate dall’alba al tramonto. Cielo azzurro, terso, limpido. Calma piatta, totale o soffi leggeri, bave di vento. Si tratta delle calme di alta pressione o dei venti a debole intensità. Ci troviamo nelle condizioni di alta pressione anticiclonica, tipica della stagione estiva, della tardo primavera-estate, con appendici nel periodo tardo estivo-autunnale e frequenti, più o meno lunghi, cicli di ritorno nei periodi tardo-autunnali e invernali. Più frazionata è l’incidenza nella prima metà della primavera, statisticamente spezzettata dall’interruzione di improvvisi e veloci cambiamenti meteorologici che inducono minore durata ai singoli episodi.
Lo scenario di bel tempo anticiclonico ha la preminenza relativa di persistenza temporale rispetto agli altri scenari meteorologici, cioè la più alta percentuale di frequenza. Lo scenario delle calme di alta pressione scolpisce, inchioda l’immagine statisticamente, storicamente più rispondente e rappresentativa della Mediterraneità tramandata che diventa via via più accentuata per tutto il basso Mediterraneo, il centromeridionale, vale a dire quello che va intorno alla linea Tunisia-Sicilia- Grecia e tutto intorno a sud, fino al margine meridionale, coincidente col margine settentrionale del deserto del Sahara di Libia-Egitto.
Giù nel Golfo della Sirte all’apice di irraggiamento solare, ove si sfiora la latitudine di 30°, attorno a cui nella Terra regnano le calme subtropicali, la linea di costa che separa due mondi specifici, nulla di simile al mondo. Il deserto più grande della Terra, sotto, e l’unico mare fra terre (Mediterraneo) a quella particolare latitudine disteso sopra il deserto. Il mondo tipicamente desertico sahariano che comincia dalla fine del Mar Mediterraneo: una sottilissima linea di separazione fra mare e deserto. 
Oltre la linea di costa fra Tunisia meridionale, Libia, Egitto si è subito nel contesto del deserto prevalente e poco addentro si è già in pieno deserto. Siamo lungo le fasce di alta pressione atmosferica semipermanenti. Sopra, si apre il sipario del palcoscenico degli scenari mediterranei. Tutti gli scenari meteorologici mediterranei. Sotto, perlopiù, l’unica scenografia base, pressoché permanente, di sole e sole sahariano. Sopra questa strisciolina costiera ci troviamo, per intenderci, nel contesto meteorologico mediterraneo dal sole più forte, più potente, e delle alte pressioni che raggiungono a queste latitudini meridionali, fino alla Sicilia, l’apice di frequenza statistica. 
 
I campi di alte pressioni soleggiate del Mediterraneo possono prolungarsi per molto tempo; alte pressioni mediamente lunghe hanno frequenza di alcuni cicli annuali, ma si badi bene, pur sempre ricorrenti, incombenti e durature. In Sicilia lo scenario è frequentissimo: è normale nel periodo centrale del solleone estivo, durante le bonacce di luglio, agosto, fino a quando avviene la momentanea “rottura” del prolungato bel tempo che si manifesta con precipitazioni temporalesche delle ore più calde, quasi puntualmente presenti dopo il ferragosto al culmine dell’alta percentuale di umidità.
Le calme di bel tempo, spezzate appena da temporanei episodi di instabilità, riprendono la predominanza fino ad estendersi spesso a prolungate appendici estive in autunno e ampi ritorni in inverno quando si ristabiliscono condizioni di alta pressione.
 
La durata del ciclo di alta pressione rientra in genere attorno a tempi di estensione dell’ordine di qualche giorno, di una settimana, sino a parecchie settimane. Vi sono casi di durata, considerati nel complesso, prossimi o superiori al mese e limiti estremi di uno-due mesi. Ci si affretta subito a chiarire che nella durata delle alte pressioni del basso Mediterraneo, viste dalla Sicilia, se si considerano di scarsa importanza brevi interruzioni fra un campo di alta pressione e il successivo, considerati in prolungamento temporale, per i continui aggiustamenti e riposizionamenti verso le alte pressioni, allora non trattasi più di casi limite eccezionali, ma di eventi che nel corso degli anni ricorrono periodicamente. Sono situazioni che accadono e trovano immediata risposta scientifica nell’analisi dello scacchiere meteorologico. Cioè la frequente posizione occupata dai campi d’alta pressione in sovrapposizione all’area geografica del basso Mediterraneo, Sicilia e dintorni compresi. Questo è in sintesi il motivo meteorologico principale del prevalere del bel tempo e del sole in Sicilia.E in queste frequentissime sovrapposizioni bisogna considerare non solo le alte pressioni centrate direttamente in prossimità della Sicilia, ma tutte quelle in posizione intermedia, di margine, fra le infinite figure, forme e immensità dei campi di alta pressione, l’anticiclone delle Azzorre e l’anticiclone semipermanente sahariano.
 
Le alte pressioni e le conferme dal mondo popolare e contadino. Se per un attimo si esce dalla visione sequenziale delle carte del tempo, dalle immagini satellitari, troviamo un riscontro semplice dei lunghi periodi assolati nel mondo popolare e contadino, sensibile a questi fenomeni naturali. Usciamo un attimo dalla scienza della natura meteorologica in sé ed entriamo nel sociale, a supporto della prima. Volgiamo l’attenzione all’indietro nei racconti popolari, come prove indirette ed efficaci, quali le maturazioni anticipate di frutti della campagna. Ebbene, la memoria popolare ha lasciato tramandati ricordi indelebili di estati lunghissime, riecheggiano le imprecazioni contadine per i prolungati periodi di siccità estesi oltre l’estate astronomica, all’autunno, alla primavera, all’inverno.
Perché si è allungata la descrizione ai ricordi storico-popolari? E dove si trova il nesso con gli scenari meteorologici? Colleghiamo i due aspetti: scienza meteorologica e società. Le estati prolungate e gli eccezionali periodi di siccità scolpiti nella memoria popolare, magari priva dell’esatta cognizione dell’Anticiclone delle Azzorre (di 1020 o 1030 hPa di pressione), cosa sono se non l’effetto di ripetuti e prolungati periodi trascorsi sotto l’influenza di interminabili campi di alta pressione? Questi episodi, ora inquadrabili con facilità nelle attuali immagini satellitari, trovano immediata spiegazione. Ed ecco perché  in Sicilia il sole è così prevalente.
 
 
Nell’immagine, la terminazione a mare di un tratto della riserva naturale di Cava Grande del Cassibile (costa di Avola) che prosegue verso Fontane Bianche-Siracusa