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Si torna a parlare della nave Sansovino, a bordo della quale, lo scorso 30 novembre, 3 marittimi hanno perso la vita. Secondo quanto riportato da Repubblica, già lo scorso aprile era stato scritto che la nave non era sicura. Secondo gli standard internazionali di prevenzione dell'inquinamento e dei morti sul lavoro, sarebbe stata carente già la scorsa primavera. Su internet è disponibile un documento, pubblicato sul sito parismou.org, portale di Paris Memorandum on Port State Control, al quale aderiscono 27 paesi (è un'organizzazione composta da amministrazioni marittime internazionali, tra cui quella italiana). 

Mentre la nave si trovava a Porto Empedocle (AG), ha subito un Psc, cioè una ispezione dettagliata. Da quel controllo erano emerse circa sei criticità: «Tra queste – si legge su Repubblica – quella che balza più all'evidenza è l'ultima, alla voce Ism (gli standard di sicurezza internazionale) gli ispettori scrivono "not as required", il cui significato letterale è "non come richiesta", ovvero carente».

Ancora, Repubblica riporta:

L'Ism è un codice in vigore dal 1988 che indica lo standard internazionale per "la sicurezza nella gestione e nell'esercizio delle navi e per la prevenzione dell'inquinamento", è ritenuto l'indice principale a cui fanno riferimento tutte le navi. Gli obiettivi del codice sono quelli "di garantire la sicurezza in mare, prevenire danni alle persone o perdite di vite umane ed evitare danni all'ambiente, in particolare quello marino". Il 13 aprile la nave era stata acquisita dalla Sns la società costituita da Caronte&Tourist e Ustica Lines. Ricapitolando: ad aprile, immediatamente dopo il passaggio di proprietà, un'ispezione certificava che gli standard per prevenire inquinamento e perdita di vite umane sulla Sansovino erano carenti.

Sette mesi dopo tre marittimi perdono la vita entrando nella sentina della nave, ora ormeggiata al porto di Messina in condizione di grave inquinamento. Tale addirittura da aver spinto il consulente della procura, Salvatore Giannini, ingegnere navale del genio della marina militare, a bloccare ogni bonifica. Bisognerà reperire una ditta specializzata perché al momento ogni operazione potrebbe essere pericolosa. "Hanno riscontrato sei "deficienze" ma nessuna passibile di detenzione, cioè l'autorità marittima non lo ha considerato talmente cogente da fermare la nave", spiega però Tiziano Minuti, responsabile della comunicazione per Caronte&Tourist. Deficienze che sono state sistemate? Nessuno ha fermato la nave, cioè nessuna autorità ha ritenuto che non potesse svolgere il servizio passeggeri da Porto Empedocle a Lampedusa.