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La vecchia lira ancora in giro varrebbe in totale circa 2.600 miliardi. Stiamo parlando della banconote del vecchio conio non scambiate alla fine del 2010. Il conteggio è stato fatto dalle associazioni dei consumatori italiani secondo le quali ci sarebbero ancora in circolazione 197 milioni di biglietti da mille lire “Montessori”, 21,5 milioni di 2.000 “Marconi”, 30,7 milioni di 5mila “Bellini”, 7,4 milioni di 50mila “Bernini”, 12,4 milioni di 100mila “Caravaggio”, e 288mila pezzi del taglio da 500mila lire “Raffaello”. Senza contare le monete metalliche, delle quali la Banca d’Italia non tiene neppure il conto, dato che non sono stati conservati elenchi di numeri di serie.

Il conteggio è stato fatto dopo che una sentenza della Corte Costituzionale ha rimesso in gioco le vecchie lire dichiarando illegittima la norma voluta dal governo Monti che a fine 2011 le ha poste definitivamente fuori corso non solo per la spendibilità ma anche per l’intercambiabilità: ciò vuol dire che la lira non era più utilizzabile per gli acquisti già dal 2002 ma la legge aveva previsto che potesse essere cambiata con l’euro fino al 28 febbraio 2012.

La legge Monti interruppe la "cambiabilità" a fine 2011 introitando al bilancio dello Stato quasi 1 miliardo e mezzo di euro equivalenti alle  banconote non scambiate e rendendo carta straccia tutto ciò che era ancora in circolazione. Ora la Suprema Corte dichiara illegittima quella norma e, di fatto, torna a restituire termini per ottenere il cambio delle lire in euro.

Chi ne possiede potrà pretenderne il ristoro dagli sportelli della Banca d’Italia e dovrà farlo per interrompere i termini anche a se ancora non c’è una disposizione che permetta di scambiare le lire.


Fonte: AGI/Il Fatto Quotidiano