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10320489_10203815663621845_291645801113431323_nSi inaugura domenica 1 giugno al Castello Chiaramontano di Racalmuto (AG) l'esposizione fotografica “Con l'Isola dentro – viaggio tra genti e luoghi di Sicilia” di Charley Fazio.
Reduce dalla data portoghese, la mostra debutta in Italia, non a caso, nella città che diede i natali a Sciascia.
“Evanescente e meditativa, la fotografia di Charley Fazio è un omaggio alla sua terra natale, la Sicilia. Ritratti intensi, paesaggi mediterranei e scene di vita quotidiana si trasformano in frammenti occasionali di un'esperienza universale. “Con l'Isola dentro” Charley Fazio manifesta il suo personale itinerario fotografico alla ricerca della molteplicità delle apparenze, svelando all'osservatore ciò che normalmente non si vede.” (Elisa Tarsia – Ufficio stampa Festival Sete Sóis Sete Luas).

Antonio Lubrano, giornalista e scrittore, che ha curato l'introduzione della mostra, scrive di lui:
“Scorrendo la sua galleria di immagini, così sorprendente per le suggestioni che crea, viene voglia di riconsiderare il ruolo della fotografia nell'esistenza di ciascuno di noi. Per esempio, come memoria: che sia una festa paesana o una cerimonia nuziale, il volto di un vecchio, lo sguardo di una donna o lo squallore di un angolo di strada, quello scatto ferma la realtà e ne fa ricordo. ”Il miglior ladro è l'occhio”, diceva Glauco Cortini, il fotografo delle dive negli anni Settanta. Per esempio come magia: ci sono frammenti di quotidiano che hanno un preciso eppure indefinibile sapore poetico […] Fra i fotografi che sanno afferrare l'istante decisivo si colloca certamente Charley Fazio. Le sue immagini fra l'altro rispecchiano il significato originale, greco, della parola fotografia: scrittura con la luce. Chi va a vedere la sua mostra se ne rende conto subito. Ci sono esposti dei ritratti, certo intensi, curiosi, narrazione essi stessi. Ma mi sento di raccomandare i paesaggi all'attenzione del visitatore, tra quelli che io preferisco: Ascese, Sere d'oro, Dono di Dio, Canto fatale, Con l'isola dentro, Miraggio e Ancora giorno. 
Adesso mi piacerebbe sapere quale paesaggio di Fazio, uscendo dalla sua mostra, è entrato nella vostra memoria.”

Antonio Lubrano è un mancato lupo di mare. Nasce a Procida (Napoli) nel 1932 e sebbene l'isola vanti un'istituto nautico che da due secoli fornisce capitani alle marinerie di mezzo mondo, lui ha scelto la navigazione giornalistica. Dopo oltre trent'anni vissuti nella carta stampata(dal Giornale d'Italia a Rotosei, dal Radiocorriere TV al Tv Sorrisi e Canzoni, a Oggi) è approdato al Tg2 come inviato speciale e prima con la rubrica "Diogene" e poi con "Mi manda Lubrano" su Rai tre (cinque-sei milioni di spettatori) si è conquistato il titolo di primo difensore civico della tivù. Ha poi curato su Raiuno per sei anni "All'opera", un programmo divulgativo della lirica. Attualmente è corsivista del "Corriere della sera" (edizione Milano) e del "Salvagente", il settimanale dei consumatori. E' autore di saggi e di romanzi, l'ultimo dei quali s'intitola "L'isola delle zie", una sorta di giallo legato a Procida e agli uomini di mare.

 
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