La cosa che ci ha colpito è stato il tono perentorio dell’affermazione. Non una spiegazione per dire che questo è un effetto di un’inchiesta che sta facendo emergere il marcio nella Capitale d’Italia, ma una quasi equazione di primo grado. Di certo, la fretta nel mettere giù il servizio giornalistico tira brutti scherzi. Però bisognerebbe stare più attenti nel modo di dare certe notizie. Soprattutto in tv. Soprattutto quando si parla di mafia. Perché quella smascherata dalla Procura della Repubblica di Roma è un’organizzazione mafiosa a tutti gli effetti.
Il fatto merita un breve approfondimento. Per precisare che la legge Rognoni-La Torre, nel 1982, non è stata varata solo per la Sicilia. Come tutte le leggi opera in tutto lo Stato italiano. L’associazione a delinquere di tipo mafioso riguarda non soltanto i mafiosi della Sicilia, ma i camorristi della Campania, gli affiliati alla ‘ndrangheta e alla Sacra corona unita, rispettivamente, della Calabria e della Puglia e, in generale, tutti gli associati in attività criminali riconducibili all’agire mafioso.
Quando la magistratura scopre e arresta i mafiosi – siano essi in Sicilia o a Roma – le regole valgono per tutti. I problemi si creano in Sicilia dove si perdono posti di lavoro e a Roma se – come ha lasciato intendere il servizio del Tg nazionale – vengono meno i posti letto per i senza tetto in inverno. Senza contare sul fatto che, nei casi di emergenza, si può procedere al sequestro dei beni per affrontare le emergenze.