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“Mastru Cola, cu ‘na furma”: perché in Sicilia si usa questo modo di dire?

Avete mai sentito il modo di dire “Mastru Cola, cu ‘na furma”? Se siete siciliani o, comunque, siete soliti trascorrere del tempo in Sicilia, molto probabilmente non vi è nuovo, ma per alcuni di voi potrebbe essere del tutto inedito. Mettetevi comodi, perché è arrivato il momento di approfondirlo insieme.

La lingua siciliana è davvero uno straordinario patrimonio: non va confusa con un dialetto, perché è una lingua a tutti gli effetti, il cui valore è riconosciuto a livello mondiale. Preservarla è molto importante ed è per questo motivo che ci piace presentarvi modi di dire, proverbi ed indovinelli: queste perle di saggezza ci raccontano la tradizione, ma ci servono anche come strumento per tramandare un ricco patrimonio.

Un tempo si era soliti fare molto più affidamento – e molto più spesso – sui modi di dire: li si utilizzava nella quotidianità, per rendere più incisive alcune dichiarazioni o, semplicemente, per rendere un po’ più “coloriti” determinati concetti. Oggi, per voi, abbiamo scelto una frase molto particolare, che vi farà piacere scoprire o riscoprire.

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Il significato del modo di dire

Cosa significa, dunque, “Mastru Cola, cu ‘na furma” e perché si usa dirlo in Sicilia? Partiamo dal principio, quindi dalla traduzione: “Mastro Cola, con una forma”. Forse, anche così non è chiarissimo, quindi procediamo ancora. L’artigiano Cola era un calzolaio che disponeva di una sola forma per creare le proprie scarpe. Questo modo di dire, dunque, si utilizza in riferimento a qualcuno che va dritto per la propria strada: agisce sempre allo stesso modo, senza curarsi dei giudizi degli altri, così come Cola usava una sola forma per le sue creazioni!

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Redazione