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TRAPANI – Nuovo colpo alla rete di prestanome di Matteo Messina Denaro. La sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani, su proposta del questore, ha disposto un provvedimento di sequestro ai danni di Giovanni Domenico Scimonelli, uno degli uomini più vicini al super-latitante. Il sequestro comprende beni per 3 milioni di euro.

I poliziotti della divisione anticrimine e i militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Trapani hanno sequestrato beni nei Comuni di Partanna, Santa Ninfa, Salemi e Gibellina. Si tratta di 8 immobili, 5 tra autovetture, furgoni, mezzi meccanici, 4 società di capitali, una partecipazione in altre società, 15 tra conti correnti e rapporti bancari.

Giovanni Domenico Scimonelli, conosciuto come "Mimmo", secondo gli inquirenti sarebbe un soggetto socialmente pericoloso, perché ricoprirebbe un ruolo di spicco all'interno della famiglia mafiosa di Partanna. A lui arriverebbero addirittura i pizzini del boss. Scimonelli sarebbe un manager impegnato non solo a gestire gli affari dei suoi supermercati Despar e della sua azienda vinicola, la Occhiodisole S.R.L., ma anche a fiancheggiare Messina Denaro nel suo "lavoro" di raccordo con gli altri boss.

Scimonelli è stato arrestato nell'agosto 2015 nell'ambito dell'Operazione "Ermes". "Mimmo" è stato già individuato tra i fedelissimi della "Primula rossa", che si sarebbe dedicato a ricevere a smistare gli ordini del super-boss e ad agevolarne il suo status di clandestinità. Nel dicembre 2015 Scimonelli è stato inoltre raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il suo coinvolgimento, in qualità di ideatore e mandante, nell'omicidio di Salvatore Lombardo, punito per aver rubato un furgone con a bordo merce di proprietà di Scimonelli.