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Sei nata da una costola di Adamo che dal fango il creatore plasmò. Poi a un serpente tentatore hai ceduto e indotto l’ingenuo Adamo a cogliere la mela: il frutto proibito, simbolo della conoscenza del bene e del male. Per tale disobbedienza dall’Eden siete stati cacciati, condannati a soffrire e a lavorare con fatica e sudore, e tu stessa e le altre donne a partorire con dolore.

  Sarà forse a causa di quest’allegoria biblica che noi donne siamo state caricate di tutte le colpe del mondo? Poiché in base ad essa Eva, e per estensione noi femmine tentatrici e malefiche, saremmo responsabili della perdita dell’originaria innocenza, della cacciata dal Paradiso Terrestre e della vergogna. Così con Adamo siamo stati costretti a lasciare l’Eden nascondendo le nostre parti più intime con foglie di fico. Da allora e per secoli noi donne, a causa del peccaminoso desiderio di conoscenza carpita al Creatore, siamo state tagliate fuori dal mondo della cultura e obbligate all’ignoranza e alla sottomissione al maschio. Addirittura Eva, per aver creduto al viscido serpente che ordì quell’antico inganno, è universalmente considerata, oltre che stupida e malefica, anche porca. Non si dice porco Adamo. Si dice porca Eva! E chissà perché?

  Sarà a causa di questo malinteso biblico che l’uomo si è arrogato da sempre il diritto di calpestarci, e se occorre, anche di massacrarci in quanto donne? Non stiamo ancora scontando una nemesi per qualcosa che non abbiamo commesso? Così sembra! E allora vorrei cercare di capire perché, che cosa lega noi donne a quell’antico inganno! Da allora noi donne siamo divenute il simbolo della tentazione e della menzogna, della seduzione e del male. Eppure, mi pare che non siamo state noi donne a ordire i peggiori inganni e i maggiori crimini della storia! Mi pare che nessuna donna sia responsabile di guerre e distruzioni! Piuttosto noi li mettiamo al mondo i figli; non li mandiamo al massacro! Solitamente noi creiamo, proteggiamo e non tendiamo alla distruzione. Forse perché sappiamo molto bene quanta dedizione e quanto amore ci vogliono per creare e procreare.

  Dunque, l’unico nesso che riesco a trovare tra quell’antica allegoria e noi donne, è la fiducia mal riposta. Eva si è fidata del viscido serpente. Noi donne ci fidiamo troppo di quel vile uomo che, non possedendo l’abilità di fronteggiarci con l’arma della ragione, usa la forza bruta. Con essa riesce a zittirci e a farsi ragione del suo istinto malato di dominio. Con essa egli ci tiene in soggezione e ci massacra! Che stupida Eva a essersi fidata di un serpente! E che stupide noi donne a fidarci di quei maschi rimasti al livello evolutivo dei rettili! Lo dico con tutto il rispetto per queste creature di Dio ovviamente.

 

                                Angelo Lo Verme