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U5095-12795252022014 ‘anno della vipera’. A lanciare l’allarme e’ il Centro antiveleni della Fondazione Maugeri di Pavia, dove le prime segnalazioni di sospette intossicazioni sono iniziate gia’ a febbraio, con 2 mesi di anticipo rispetto al trend piu’ classico in cui il serpente montano inizia a mordere in aprile, con un picco di casi a luglio e agosto. “Fino ad oggi sono stati 14 i casi sospetti – riferiscono gli esperti del Cav pavese all’Adnkronos Salute – di cui 6 si sono confermati morsi di vipera e hanno avuto conseguenze cliniche rilevanti”: da sintomi gastrointestinali come “nausea, vomito e diarrea”, a “edema, gonfiore e dolore” nel punto in cui il rettile ha affondato i suoi denti. Provocando, in una delle vittime di quest’anno, “segni neurologici a carico nei nervi cranici, come difficolta’ ad aprire le palpebre e offuscamento della vista”. In media sono “circa 70-100″ i morsi di vipera che ogni anno finiscono all’attenzione del Centro antiveleni-Centro nazionale di informazione tossicologica (Cav-Cnit) di Pavia, “la meta’ dei quali sviluppano sintomi rilevanti”. Anche nel 2012 si era verificato un anticipo degli avvelenamenti (marzo), ricordano gli specialisti, mentre nel 2013 e nel 2011 i primi casi erano stati registrati a meta’ aprile. Se e’ vero che “la maggior parte degli avvelenamenti si risolve con un trattamento sintomatico”, mentre “la somministrazione dell’antidoto viene indicata solo nel 20% dei casi” tra quelli seguiti dal Cav pavese, “con l’arrivo della bella stagione e l’inizio delle uscite fuori porta in montagna – raccomandano dal Centro – e’ sicuramente utile partire informati su come affrontare eventuali pericoli legati a incontri indesiderati con le specie di vipere piu’ comuni nelle nostre colline e montagne”. “Bisogna innanzitutto evitare di essere morsi”, premettono gli esperti del Cav di Pavia.

 
 

5typnr“E’ quindi necessario un invito alla prudenza: evitare di spostare massi, tronchi o peggio ancora mettere le mani in anfratti rocciosi, tra l’erba o nei cespugli. E’ sempre opportuno ‘avvertire’ della nostra presenza muovendo l’erba con un bastone prima di passare o di sedersi. La vipera, infatti, morde quando colta di sorpresa”. “Fortunatamente – precisano i tossicologi – non tutte le serpi che incontriamo sono velenose, ma in caso di morso di serpente, bisogna adottare i corretti comportamenti per non peggiorare la situazione. Occorre mantenere la calma e chiamare il 118; se si escludono i rarissimi casi di reazione anafilattica al veleno di vipera, normalmente la progressione del quadro clinico e’ molto lenta e c’e’ tutto il tempo per attendere i soccorsi o raggiungere un ospedale. Prima dell’arrivo in ospedale e’ molto importante non posizionare lacci, non utilizzare strumenti per cercare di aspirare il veleno e soprattutto non incidere la zona nella speranza di farlo uscire. Qualora ci si debba muovere dal luogo dell’evento, l’arto colpito deve essere mobilizzato il meno possibile. Comunque, e’ sempre indicata la valutazione presso un servizio ospedaliero dove, anche grazie alla consulenza tossicologica di un Centro antiveleni, verra’ impostato il monitoraggio clinico adeguato e praticata la terapia antidotica specifica, se e quando indicato”. L’antidoto e’ “un farmaco che puo’ essere somministrato solo in ospedale e da un medico”.

Renato sansone
Meteoweb