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Oltre trenta morti a largo della Libia: Viaggio della speranza finito in tragedia di Viola Dante

A Lampedusa il bel tempo e mare calmo sono forieri di nuovi e disperati approdi.
Purtroppo le imbarcazioni che vengono utilizzate sono spesso fatiscenti e così è accaduto, un'altra volta di troppo, che la struttura della barca abbia ceduto e che i 53 disperati si siano trovati in mare a 30 miglia dalla costa libica.

Solo 22 di loro ce l'hanno fatta, stando al racconto dei sopravvissuti che son arrivati a Lampedusa.
Nelle ultime 24 ore l'isola ha accolto 450 persone. Tutte finite nel centro d'accoglienza che, su una capienza effettiva di 250 uomini, ne ospita 927.

E' una situazione che prima o poi esploderà violentemente.
E' assurdo che l'Italia non riesca a gestire anno dopo anno sempre la stessa emergenza.
Abbiamo proprio bisogno di una nuova politica. Le parole del ministro Alfano ci suonano vecchie e di ricorrenza. Parole trovate giusto per l'occasione. Parole che perdono di significato quando bisogna fare qualcosa per il paese: «La tratta di esseri umani deve avere termine», dice Lui. “E sarebbe ora,” risponderei io.

I profughi questa volta provengono per la maggior parte dalla Nigeria, dal Gambia, dal Benin e dal Senegal. Raccontano che il sogno di una vita migliore è durato appena tre giorni. Dopo si è trasformato in incubo, quando l'imbarcazione si è capovolta.

 

Nel frattempo Malta corre ai ripari ed ha fatto scattare le misure di emergenza europea, chiedendo aiuto a tutta l'Europa per contrastare il flusso migratorio.

La verità, ed è una mia personalissima opinione, lo status quo torna molto utile ai governi europei illuminati dal dio denaro. In fondo è più facile far affari con un popolo affamato e soggiogato con la forza, che con un pari. La tanto millantata democrazia viene esportata nella sua forma più sorda e avida. E' la democrazia capitalistica. Quella dei mercati. Quella stessa che ci ha gettati tra le “braccia della crisi”.

Staff Siciliafan