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PALERMO – Una faida tra famiglie lunga 15 anni. Per questo l'1 ottobre 2014 sarebbe maturata la sparatoria al mercatino del Cep dove due uomini giunti a bordo di uno scooter spararono tra la folla contro i fratelli Umberto e Maurizio Quartararo, venditori ambulanti di frutta, ferendo lievemente anche una donna. Tre settimane dopo uno dei Quartararo, Maurizio, morì in ospedale. Alla sbarra ci sono i fratelli Marcello, Enrico e Salvatore Emanuele Marra. Gli altri due fratelli, Lorenzo e Alfredo, hanno scelto il rito abbreviato; per loro è stato chiesto l’ergastolo e la prossima udienza è fissata per il 7 dicembre.

I pm non hanno dubbi sulla colpevolezza degli imputati, ma li potrebbe avere la corte dopo la ritrattazione di uno dei testi chiave dell’accusa: la sorella dei Marra, Mariella, aveva detto che l’ordine era partito dalla madre ed era stato eseguito dai fratelli. Completamente diversa la versione data ieri alla Corte. "Non sono stati i miei fratelli. Li avevo accusati perché avevano un debito di 14 mila euro nei miei confronti. Nemmeno la pistola ho mai visto", ha dichiarato, come riporta il "Giornale di Sicilia". A questo punto, la deposizione della donna è stata fermata dalla Corte d’assise e invitata a ripresentarsi il 30 novembre con l’avvocato.

Secondo gli inquirenti, l’omicidio è stato compiuto dai Marra ed era programmato da tempo, almeno dal 2013, dopo un'altra sparatoria questa volta nei confronti di Lorenzo Marra; i fratelli avevano acquistato una pistola nascondendola a casa della madre, vera e propria ispiratrice dei propositi di vendetta. Fu lei a impartire l'ordine dell'esecuzione: "Andate lì e fategli la testa come uno scolapasta". Nessuno però parlò, tranne Mariella Marra, sposata con uno dei fratelli delle vittime, che si è presentata spontaneamente in questura raccontando il contesto in cui è maturato il delitto e accusando i suoi cinque fratelli. Adesso la ritrattazione.