La Corte d’Assise di Pordenone ha condannato all'ergastolo Giosuè Ruotolo, il militare accusato dell’omicidio del suo commilitone Trifone Ragone e della fidanzata Teresa Costanza. Ruotolo era in carcere dal 7 marzo 2016. Secondo l’accusa, gli elementi che avevano condotto a lui sono stati più elementi indiziari ma nessuna prova. Ad esempio i tempi di passaggio della sua auto sotto le telecamere collocate nelle vicinanze del palasport di Pordenone. Ma anche la rivalità, divenuta odio viscerale, nei confronti delle due vittime.
Tra le altre cose il fatto che Ruotolo ha a lungo negato di essersi recato al palasport la sera del delitto, circostanza poi rivelatasi falsa. "Ruotolo ha commesso i delitti per salvare la sua carriera e il suo ingresso nella Guardia di Finanza", ha detto il pm durante la requisitoria. Alla rivalità personale e professionale verso Trifone, Ruotolo aveva sommato anche la gelosia nei confronti di Teresa.
Il duplice omicidio era stato commesso la sera del 17 marzo 2015: Trifone Ragone, caporale dell’esercito e la fidanzata Teresa Costanza, laureata alla Bocconi, un impiego nel settore assicurativo, erano stati trovati assassinati a colpi di pistola all’interno della loro auto, parcheggiata a poca distanza dalla palestra di Pordenone che erano soliti frequentare. L’arma del delitto era stata ritrovata nel settembre 2015 in un laghetto a poca distanza dal palasport.
