“Sei affascinante come un cadavere in decomposizione…”, “sei un fallito” e avanti con altre ingiurie. Frasi scritte su un profilo Facebook, ma per il giudice della terza sezione penale di Palermo quelle parole configurano diffamazione aggravata nei confronti della vittima.
Il profilo Fb, aperto con un falso nome, in realtà fu creato da una donna di 43 anni, Maria Gabriella Priulla, per prendere di mira un uomo di 44 anni, Mario Ravetto Antinori. La donna ha patteggiato la pena: 1000 euro.
Palermo, insulti su Fb con falso nome: condannata
12 Ago 2014
Danilo Loria
Strettoweb
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