Con l’accusa di estorsione, la Digos della Polizia ha arrestato due palermitani. In carcere sono finitiMarco Tuzzolino di 35 anni e Dario Anzalone, anch’egli di 35 anni. Era stato l’ex direttore generale del Policlinico di Palermo a presentare nel 2012 una denuncia alla Polizia che riguardava una serie di episodi criminali di varia natura che si erano verificati all’interno dell’ospedale, a seguito dell’aggiudicazione dell’appalto di pulizia e sanificazione da parte della ditta calabrese “Euroservices S.R.L.”, finalizzati, tra l’altro, a mettere costantemente sotto pressione e minaccia i vertici dell’azienda stessa. In particolare, mirati accertamenti investigativi, hanno consentito di acclarare l’esistenza di uomini che, “attraverso una serie di condotte criminali, concretizzatisi in estorsioni ed interruzioni di pubblico servizio, hanno gravemente turbato le attività medico-ospedaliere, generando un clima di costante intimidazione durato per oltre due anni, a partire dalla fine del 2011 sino al 2013, finalizzato ad evitare la rescissione del contratto di appalto di pulizia e sanificazione da parte della Direzione Sanitaria del Policlinico, nei confronti della Euroservices a seguito di una serie di gravi carenze riscontrate dall’azienda sanitaria nell’espletamento del servizio stesso”, spiegano gli inquirenti. Marco Tuzzolino e’ stato individuato quale autore delle condotte criminose in qualita’ di ‘referente’ per il Policlinico della ditta Euroservices, aggiudicataria, mediante un forte ribasso d’asta, dell’appalto di pulizia e sanificazione del nosocomio per il periodo intercorrente tra il primo settembre 2011 ed il primo settembre 2012. Le indagini hanno consentito di acclarare che tuzzolino, pregiudicato, titolare occulto di uno dei bar più noti della zona del Policlinico, “rappresentava la longa manus della Euroservices per garantire la prosecuzione del rapporto contrattuale tra la stessa e l’azienda ospedaliera universitaria”. Un incarico che sarebbe stato conferito dopo che l’azienda ospedaliera aveva manifestato l’intenzione di voler rescindere il contratto di appalto con la stessa società, a seguito di una serie di inadempienze che avevano causato gravi carenze igienico sanitarie nell’ambito dei singoli reparti, come più volte segnalato dai Capi Sala e dagli stessi Medici Primari. Tuzzolino “avvalendosi della sua indole violenta, propensa a risolvere ogni controversia con arroganza e prevaricazione, ha così cercato di condizionare con l’intimidazione l’operato del management del Policlinico, ricorrendo in più occasioni alla violenza fisica e verbale, pur di raggiungere i suoi scopi”, dicono ancora gli investigatori. E’ in questo contesto che si inseriscono i primi fatti delittuosi allo stato contestati all’arrestato, quali le minacce rivolte al capo sala del reparto di chirurgia vascolare o quelle indirizzate al capo sala del reparto di terapia intensiva neonatale. Fatti entrambi che si sono verificati durante il servizio degli operatori sanitari che cagionavano il turbamento della regolarità del servizio pubblico e finalizzati ad ottenere con prevaricazione una dichiarazione di avvenuta e soddisfacente esecuzione dei lavori di pulizia svolti. Ancor più gravi sono risultati, a seguito di verifica nell’ambito delle indagini, gli interventi di pulizia e sanificazione negati al tecnico della camera iperbarica e del personale del reparto di chirurgia clinica respiratoria, sempre al fine di assicurare un profitto alla ditta Euroservices, limitando il più possibile gli interventi effettuati per contenere i costi del servizio appaltato. Vengono contestati, inoltre, a Tuzzolino episodi di estorsione, commessi congiuntamente al correo Anzalone, subiti da numerosi dipendenti della stessa società Euroservices, che, mediante minaccia di licenziamento, di spostamento di reparto o di applicazione del cosiddetto orario spezzato di lavoro in violazione del C.C.N.L. di categoria, sono stati costretti a chiedere la disdetta dell’iscrizione ad un sindacato di categoria maggiormente rappresentativo all’interno della citata azienda, per favorirne il transito forzato ad altro sindacato. In questa circostanza, peraltro, e’ stato cagionato un danno di circa duemila euro., che registrava un calo di iscritti di lavoratori delle pulizie da 113 a sole 8 unità. “Tutto ciò al fine di mantenere un illegale controllo continuo sui singoli lavoratori che venivano ricattati al fine di coinvolgerli nell’opera di occultamento delle irregolarità nell’esecuzione del servizio di pulizia, così come evidenziate e contestate dalla Direzione del Policlinico – dicono gli inquirenti – Le risultanze investigative fin qui emerse, hanno disvelato uno spaccato del clima di illegalità diffusa registratosi durante l’espletamento di una delle attività più importanti per un’azienda ospedaliera, quale quella della sanificazione dei reparti che, se carente, può causare gravi pericoli di infezione ai danni degli stessi pazienti ricoverati”.
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