L'associazione mette in evidenza anche le dichiarazioni del sindaco di Palermo Leoluca Orlando a seguito della nomina: “La designazione di Giuseppe Mistretta costituisce un tassello importante per rafforzare la governance della Gesap”. “Ed effettivamente – prosegue Fiori di Acciaio – è stato molto importante aver completato il processo di nomina non solo per la città di Palermo, ma anche per il resto dell’isola e per il territorio nazionale, essendo l’aeroporto palermitano il collegamento privilegiato tra la Sicilia ed il continente. Peccato che l’assetto così formato sia gravemente in contrasto con l’ordinamento nazionale e regionale e in particolare con i più basilari principi di parità uomo-donna. Un modello così tanto evoluto e civile da essere in lampante violazione della normativa di cui alla legge 120/2011, ai sensi della quale negli organi amministrativi e sindacali delle Società Partecipate, come la Gesap, il genere meno rappresentato deve ottenere almeno un terzo dei propri componenti, pena, ai sensi del D.P.R. 251/2012, la decadenza degli organi medesimi”.
“Come se non bastassero le numerose violazioni della legge – dice ancora – preoccupante è anche la totale incoerenza politica delle amministrazioni coinvolte. Infatti – cosa davvero sconcertante! – il Comune di Palermo, Area della Gestione dei Servizi e delle Partecipazioni societarie, come da nota del 28.10.13, ha trasmesso a tutte le società partecipate la deliberazione del Consiglio Comunale n. 334 del 7.10.13, con cui si è disposto perentoriamente il necessario adeguamento degli organi amministrativi e sindacali alla normativa nazionale (l. 120/11) e l’indispensabile variazione dei propri statuti ai sensi del D.P.R. 251/12”.
“Cosa c’è infatti di più incoerente di un Sindaco, di una Giunta, di un Consiglio Comunale e di una Provincia che si impegnano a far rispettare le leggi sul proprio territorio e che, nei fatti, si trovano a nominare i componenti degli organi di un importante Ente in aperta violazione della legge nazionale? Cosa c’è di più incoerente di un Sindaco, di una Giunta e di un Consiglio Comunale che prima chiedono alle società partecipate il rispetto rigoroso delle norme e che, poi, si rendono spregiudicati complici di un loro palese aggiramento? E come si può si può parlare di trasparenza, come sempre fa qualche sigla sindacale, e poi sostenere in questa occasione che non è questione di quote azzurre, rosa, fucsia o arcobaleno, ma che l’importante è vigilare sull’operato degli organi rappresentativi, quando il rispetto dell’equilibrio di genere è per legge la condizione essenziale per la nomina degli organi stessi? Non è accettabile pensare che per gli amministratori di Palermo non esista una sola donna capace, professionale e meritevole di ricoprire un ruolo gestionale e di controllo, come non è accettabile credere che un consiglio di amministrazione e un collegio sindacale così tanto irrispettosi della legge possano mantenere, come se nulla fosse, nel silenzio generale, la loro illegittima governance! Che Gesap, se non vuole la decadenza dei propri organi, provveda immediatamente a rispettare la legge, insieme agli amministratori di Palermo che li hanno nominati”.
Associazione di promozione sociale Fiori di Acciaio Palermo–