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Pay Your Selfie è una start-up co-fondata a settembre. Il suo core business è un’app che permette agli utenti di scattarsi dei selfie mentre usano determinati prodotti ricevendo in cambio denaro. La particolarità di Pay Your Selfie è che è rivolta agli utenti normali, indipendentemente da quanti follower hanno. L'obiettivo, infatti, è ottenere informazioni per profilare gli utenti al di là delle consuete indagini di marketing. 

Gli utenti di Pay Your Selfie, che per ora è disponibile solo in Nord America, non possono scattarsi i selfie come vogliono e con i prodotti che vogliono, ma sono le aziende a commissionare delle specie di consegne. Per ogni consegna completata, gli utenti ricevono una cifra che va dai 20 centesimi a 1 dollaro. Non si possono scattare più fotografie per la stessa consegna. Una volta accumulati 20 dollari di credito, gli utenti possono riscuotere i propri soldi. 

Le società raccolgono decine di migliaia di fotografie, che vengono scansionate da un software per verificare che siano nitide e che in ognuna ci sia un volto. Per ogni foto che ritengono accettabile, le società danno a Pay Your Selfie due dollari, una parte dei quali va all’utente. Alla fine di marzo, Pay Your Selfie ha detto di aver raccolto in tutto 500 mila selfie.

Crest, una marca di dentifrici della multinazionale Procter & Gamble, ha scoperto con Pay Your Selfie che moltissime persone si lavano i denti tra le 4 e le 6 di pomeriggio. Con questo tipo di informazioni, le società possono modificare le proprie strategie di marketing sui social network. Ravi Dhar, direttore del Center for Customer Insights alla Yale School of Management, ha spiegato al "New York Times" che i dati raccolti dalla società non sono gli stessi che si possono ottenere con le tradizionali ricerche di mercato. 

L’app permette agli utenti di condividere le foto sui propri profili sui social network, ma non è un obbligo: ci si può anche scattare una foto e caricarla solo sul database di Pay Your Selfie, privatamente. Secondo Aparna Labroo, docente di marketing presso la Northwestern University Kellogg School of Management, questa caratteristica garantisce una maggiore autenticità nelle fotografie degli utenti.

L’11% delle foto ricevute da Crest nella sua ricerca erano selfie di persone che non indossavano una maglietta. Kris Parlett, che si occupa della comunicazione per P&G, ha spiegato che capita raramente con gli altri tipi di ricerche che i consumatori si dimostrino così a proprio agio nell’esporre la propria vita quotidiana. Spesso capita infatti che le cose che gli intervistati dicono di preferire non corrispondano alla realtà, ma più a quello che vogliono che si pensi di loro. Allison Shragal, un’utente di Pay Your Selfie intervistata dal "New York Times", ha detto che ormai è così abituata all’app che non riguarda neanche le foto che si scatta: "All’inizio mi concentravo per fare una foto notevole, ma dopo averlo fatto per diversi mesi ora penso praticamente solo a svolgere correttamente la consegna".

Alex Blair, proprietario di quattro negozi di Freshii, una catena di supermercati canadese che vende snack biologici, ha usato Pay Your Selfie per chiedere agli utenti di scattarsi delle foto mentre mangiavano "snack salutari". Moltissime delle foto raccolte mostravano persone con barrette Snicker – quindi non esattamente biologiche – e questo, ha detto Blair, ha modificato l’approccio della società al mercato di massa. La ricerca ha anche mostrato che i consumatori preferiscono gli snack ai centrifugati. Analizzando dove sono state scattate le foto si può capire in quali quartieri può essere redditizio aprire dei negozi, anche valutando se le persone nelle foto sono a casa o in ufficio. Oppure si può scoprire in quali negozi i prodotti di una certa marca vengono comprati di più.

Jean McLaren, presidente di Marc USA, un’agenzia pubblicitaria americana, ha detto al "New York Times" di apprezzare l’idea di ricostruire la dispensa di una persona mettendo insieme i suoi selfie. Lo scorso dicembre, Pay Your Selfie ha anche fatto un proprio sondaggio sulle preferenze politiche dei suoi utenti: ha chiesto di fotografarsi con il pollice rivolto verso l’alto o verso il basso a seconda che apprezzassero o meno il candidato repubblicano Donald Trump.