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01Fanpage http://goo.gl/PnEgmx Museo Salinas di Palermo

La storia di questa scultura inizia nel 1933, quando alcuni marinai che stavano salpando dall’imbarcadero, in contrada Spagnola, di fronte l’isola di Mozia si accorsero della presenza di un grande masso adagiato sul fondale e presero la decisione di spostarlo per evitare squarci nella chiglia dell’imbarcazione, poiché si trovava sulla loro traiettoria. Ecco che, durante le operazioni di rimozione dal fondo melmoso dello stagnone, capovolgendolo, si resero conto che si trattava di una statua e non di una pietra. Essa fu prelevata e trasportata al Museo di Palermo dove fu oggetto dapprima di un restauro di tipo conservativo, per eliminare le concrezioni marine che ricoprivano tutta la superficie, e in seguito di attenti studi e analisi da parte degli archeologi del tempo. 

Il busto, in pietra granitica, raffigura una figura maschile, con il torace nudo che indossa solo un corto gonnellino a fitte pieghe verticali, sistemato intorno alla vita, lo shenty, un indumento di origine egiziana, tenuto da una cintura intorno ai fianchi.
Le braccia – una distesa lungo il fianco, l’altra è piegata sul petto – mostrano i pugni stretti e serrati, come a reggere qualche attributo ormai andato perduto. 

Ma la statua come era finita lì? Alcuni anni fa si è avanzata un’ipotesi suggestiva secondo cui gli abitanti di Mozia, reduci dall’assedio e dalla distruzione della città avvenuta nel 397 a.C. da parte di Dionisio tiranno di Siracusa, che mise a ferro e fuoco l’insediamento fenicio-punico, tentarono di trarre in salvo la statua, che sicuramente rappresentava un sacerdote o una divinità, trasportandola sulla terraferma. Non fu un salvataggio fortunato perché durante il trasporto la statua cadde in mare, rimanendo sott’acqua fino al giorno in cui fu ripescata dai marinai. La scultura che si data nella prima metà del VI secolo a.C. presenta un modellato vigoroso e per lo schema figurativo si è ipotizzato che possa trattarsi di un prodotto di importazione, realizzato probabilmente in area fenicio-cipriota, in stile egittizzante. 

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