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CATANIA – Un sacerdote avrebbe puntato un coltello contro un ragazzino di 15 anni, che frequentava la sua parrocchia in una zona marinara alla periferia di Catania, e lo avrebbe costretto a subire abusi. Al prete i carabinieri hanno notificato un obbligo di dimora: è indagato per violenza sessuale aggravata su un minorenne e, secondo l'accusa, "pur risultando sospeso dalle proprie funzioni di parroco, potenzialmente era in condizione di frequentare una vasta platea di parrocchiani con il concreto rischio di reiterazione del reato".

L'inchiesta è stata avviata dopo la denuncia della vittima e dei suoi genitori alla Procura di Siracusa e le accuse avrebbero trovato riscontri in intercettazioni telefoniche. Alle indagini ha partecipato anche il Nucleo investigativo telematico della Procura di Siracusa perché il parroco indagato era molto attivo in chat e social network.

Le indagini hanno avuto origine da una denuncia della madre del ragazzino, il quale è stato poi sentito dagli inquirenti alla presenza di una psicologa. Il parroco avrebbe attirato con una scusa il ragazzino nella propria abitazione avvalendosi della complicità di un comune amico 25enne, che a sua volta è risultato avere avuto rapporti sessuali col sacerdote. Una volta giunti in casa, il religioso avrebbe puntato un coltello da cucina nella schiena del ragazzino costringendolo a subire atti sessuali. L'arma da taglio descritta dal ragazzino è stata poi sequestrata dai militari nell'abitazione del prete.

I riscontri sono stati trovati sia nelle intercettazioni telefoniche che nelle testimonianze di altri parrocchiani. Sullo sfondo, secondo gli inquirenti, "plurime e gravi forme di violenza fisica e psicologica, con l'uso di armi ma anche mediante lo sfruttamento di una relazione del tutto impari, tra un ragazzino di 15 anni e un uomo di 51". Sembra inoltre che il sacerdote, sospeso dallo svolgimento delle attività pastorali come disposto dalla Curia catanese, grazie all'aiuto di un parraco amico avrebbe continuato a celebrare messa e dunque a frequentare una vasta platea di parrocchiani.