La città di Ragusa ottiene il titolo di “Città del Formaggio” dall’ONAF. Un riconoscimento che celebra la sua secolare tradizione lattiero-casearia e rilancia il ruolo del Ragusano DOP come simbolo identitario e motore di sviluppo locale.
Un titolo che premia identità e tradizione
Ragusa è stata ufficialmente proclamata “Città del Formaggio” dalla Segreteria Nazionale dell’ONAF – l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio. A darne notizia è l’assessore allo Sviluppo Economico Giorgio Massari, che ha seguito da vicino l’iter di un’iniziativa nata per valorizzare i Comuni che rappresentano un punto di riferimento per le produzioni casearie, le attività promozionali e la tutela delle tradizioni agroalimentari locali.
Secondo l’assessore, Ragusa possiede tutti i requisiti per questo importante riconoscimento: «Un prodotto simbolo, una filiera viva e sostenibile, una forte identità culturale e un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale ed europeo».
Il Ragusano DOP, cuore della tradizione
La città iblea custodisce una delle tradizioni casearie più antiche della Sicilia. Il Ragusano DOP, conosciuto un tempo come caciocavallo ragusano, rappresenta uno dei formaggi storici dell’isola e uno dei cinque prodotti caseari siciliani con Denominazione di Origine Protetta.

Le tecniche di filatura della pasta e di stagionatura naturale tramandano un sapere contadino che è oggi patrimonio immateriale del territorio. Come ricorda l’assessore Massari, “riconoscere Ragusa con questo titolo significa valorizzare un patrimonio unico e promuovere un modello virtuoso di sviluppo locale, fondato su tradizione, qualità e territorio”.
La produzione ragusana si basa su filiera corta, stagionalità e saperi artigianali che garantiscono un prodotto genuino, identitario e competitivo sui mercati italiani ed europei.
Un settore strategico per l’economia iblea
Ragusa si conferma tra i maggiori centri lattiero-caseari del Sud Italia. Il comparto coinvolge decine di aziende agricole e caseifici, spesso a conduzione familiare, che costituiscono un pilastro dell’economia locale e offrono occupazione stabile a centinaia di lavoratori.
Alla produzione tradizionale si affianca oggi un sistema imprenditoriale moderno, attento alla qualità, all’innovazione tecnologica e all’apertura verso i mercati esteri.
L’intera filiera lattiero-casearia rappresenta un asset strategico per il territorio ibleo, capace di coniugare identità, sostenibilità e competitività.
Formaggio come simbolo culturale e sociale
“Il formaggio a Ragusa – sottolinea Massari – non è solo un prodotto, ma un simbolo identitario“.
Sagre, eventi tematici, percorsi didattici e agriturismi contribuiscono a diffondere la cultura casearia, coinvolgendo cittadini, visitatori e scuole.
La produzione del formaggio continua a svolgere un ruolo essenziale nella trasmissione intergenerazionale del sapere agricolo e gastronomico, legando comunità e territorio in un equilibrio tra natura, tradizione e lavoro umano.
Un Comitato Scientifico per la promozione del settore
Il titolo di Città del Formaggio 2026 sarà anche un’occasione per promuovere i prodotti ragusani su scala nazionale e internazionale. L’amministrazione comunale punta ora a coinvolgere produttori, allevatori e operatori del settore nella creazione di un Comitato Tecnico Scientifico dedicato alla promozione del formaggio ragusano e della sua filiera.
Tra gli obiettivi, la valorizzazione delle esperienze maturate negli anni, come la manifestazione “Cheese Art”, evento di riferimento per la cultura casearia, che si intende rilanciare tra le grandi attrattive del territorio.
