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(fonte foto Ansa.it)

RAGUSA – Si chiama Carmelo Campanella e alla veneranda età di 84 anni è diventato argomento di studio di molti ricercatori.

L'uomo, durante gli anni di duro lavoro trascorso in campagna, di tanto in tanto amava distrarsi dalla sua principale mansione, scrivendo opere su sacchi di carta (quelli che contengono il mangime per intenderci). 

Ha amato tanto le prosa e la poesia, ha memorizzato con passione i racconti delle persone che ha conosciuto, sino a quando, un bel giorno del 2000 ha deciso di mettere la sua memoria, nero su bianco.

E ci è riuscito.

Non aveva nessun altro fine Campanella, se non quello di lasciare ai posteri, una traccia della sue esistenza e dell'esistenza delle persone e dei poeti, amici, conoscenti, che lo hanno preceduto. 

Così senza neanche accorgersene ha creato un archivio culturale immenso.  Ad accorgersi dell'operato di questo contadino è stata Chiara Ottaviano che per prima si è documentata ed ha apprezzato i documenti dell'uomo. 

Anche l'Università di Pisa ha nutrito un particolare interesse per le opere del Sig. Campanella, che a parere degli esperti, sembrarebbero seguire le traccie intraprese da un altro contadino letterato, un certo Vincenzo Rabito che trascrisse anche lui, alcuni racconti di una Sicilia antica, dapprima in un libro, "Terra matta" e poi in un film presentato anche al Festival del Cinema di Venezia per conto di Chiara Ottaviano.

Dalla voce (alla carta) ed infine al web: i viaggi del contadino letterato

 

Ha sempre ammirato i racconti, i detti, le filastroche di una Sicilia beata. Li ha appresi e memorizzati, sino al giorno in cui decide di scriverli sulla carta dei sacchi di mangime. Scriveva di getto e poi arrotolava il tutto, adagiando la nuova storia nel suo archivio personale.

 

Poi ritiratosi a vita privata decide di passare dalla carta al web. Così nonostante l'età, Carmelo accende e apprende le basi del web e del computer, come navigare, scrivere e così via. Per ulteriori informazioni sul contadino letterato è possibile seguire questo link: archivio degli Iblei.