Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

01Totò Riina in carcere parla di uno degli uomini più importanti del ventesimo secolo e lo fa con una leggerezza da bar unica. Per lui il papa-santo è stato un “prepotente, scellerato e disgraziato”; uno che non ha saputo farsi gli affari suoi; uno che ha messo lingua dove non doveva.

Rivolgendosi ad Alberto Lorusso, esponente della Sacra corona unita, il boss dei boss  vomita parole vergognose contro Wojtyla, il papa tanto amato dalla gente: «Non sei un Papa, tu sei un disgraziato, tu sei un prepotente, uno scellerato», «quello polacco era cattivo, era cattivo proprio, era un carabiniere».

A Riina non è proprio piaciuto quel «Pentitevi!» che riecheggiò ben oltre la Valle dei Templi nel maggio del 1993: «Ha esortato i mafiosi a pentirsi … i mafiosi sono gente educata, rispettosa, quindi era giusto che il Papa la smettesse di interessarsi di queste stravanganterie».

 

Nonostante il 41 bis pesi sulle loro spalle è tutto uno sbellicarsi dalle risate quando salta in campo l'attentato di Ali Agca al papà ed il tema della santificazione etichettata dal boss come «una merdata».

 

Ovviamente non poteva venirgli in mente un termine più educato e rispettoso (mi rifaccio alla sua idea di mafioso, ndr). Educato e rispettoso come un maiale che si siede a tavola con le zampe sporche di fango ed inizia a mangiare senza aspettare nessuno.

Il resto della discussione è tutto un alludere ad azioni poco chiare e farneticazioni che lasciano il tempo che trovano per noi che vogliamo, ancora una volta, solo mostrare ai giovani che schifo sia la mafia e quanto orrore possa nascondersi dietro una maschera di piccolo uomo.

 

Autore | Viola Dante