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PALERMO – Una struttura piramidale con al vertice vecchi capimafia, le affiliazioni rituali necessarie a formalizzare l'ingresso dei nuovi uomini d'onore nel clan e business consolidati come le estorsioni e la droga. Il "Giornale di Sicilia" scrive: "La mafia di sempre con la capacità, però, di riorganizzarsi rapidamente per non mollare il controllo del territorio. È una Cosa Nostra che perpetua le tradizioni, ma è in grado di adeguarsi ai tempi quella che emerge dall'inchiesta Argo che ha portato a sei condanne a presunti gregari del clan di Bagheria accusati a vario titolo di mafia, estorsioni, lesioni".

Sono stati condannati dalla seconda sezione del tribunale di Palermo Carmelo Bartolone a 13 anni, Pietro Centineo a un anno, Pietro Granà a 10 anni, Settimo Montesanto a 4 anni, Giacinto Tutino a 5 anni e Maurizio Lesto a 7 anni. Non è stato giudicato per nullità del decreto che dispone il giudizio Giuseppe Scrivano, sindaco di Alimena, candidato alle regionali nella lista Musumeci e alle politiche con la Lega Nord. Avrebbe pagato 3.000 euro in cambio della promessa di voti per le regionali.